Nella notte, gli indici di Wall Street hanno segnato il calo più significativo degli ultimi due mesi. La politica monetaria della Fed per combattere l’inflazione, insieme alla crisi energetica incessante in Europa, causano forti ribassi nelle principali piazze economiche.
Borsa Svizzera
Secondo giorno della settimana e seconda apertura negativa per la borsa di Zurigo. Alle 9,05, lo SMI era a quota 11.016,00 punti, per quella che è una variazione al ribasso dello 0,65%; anche lo SPI è in perdita dello 0,63%, a quota 14.217,21 punti.
Borse europee
Il pesante tonfo di Wall Street e la crescita esponenziale dei prezzi del gas fanno presagire che il picco dell’inflazione non sia ancora arrivato. Per queste ragioni, tutte le principali borse europee hanno aperto la giornata in perdita. Incerto il FTSE MIB in ribasso dello 0,05%. Il DAX dello 0,27%, così come il CAC 40 che segna una perdita dello 0,44%. A Londra, il FTSE 100 perde lo 0,33%.
Wall Street
Il timore di brutte notizie in arrivo dal simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole e la costante politica monetaria restrittiva della Federal Reserve hanno causato il giorno peggiore per le borse americane dallo scorso giugno.
Il Dow Jones ha concluso gli scambi con una pesante decrescita dello 1,91%. Più netti lo S&P500 che chiude a -2,14% e il Nasdaq a -2,55%.
Borse asiatiche
Anche in Asia sono arrivati i duri colpi provenienti dall’altra sponda del Pacifico. A Tokyo l’indice Nikkei, conclude gli scambi a -1,20% a 28.448,00 punti.
In Cina, dove l’economia sta già vivendo un periodo in flessione, le piazze economiche non restano incolumi all’andamento della borsa americana. A Shanghai, l’indice China A50 chiude in perdita dello 0,70%, così come lo Shenzhen che cede lo 0,60%. A Hong Kong l’Hang Seng, giù dell’1,30%. In Australia, lo S&P/ASX 200 è in ribasso dell’1,21%.
Gas e petrolio
Cresce il prezzo del petrolio: i futures Brent in consegna ottobre si assestano a 97,32 dollari al barile (+ 0,87%), mentre i futures WTI si stabiliscono a quota 91,22 dollari al barile (+ 0,95%). Rimane esponenziale invece la crescita del prezzo del gas: ad Amsterdam i futures sul gas in consegna settembre sono scambiati a 284,250 euro/megawattora (+2,71%).
Mercato valutario
Sul fronte del mercato valutario: USD/CHF a 0,9645 franchi, EUR/USD a 0,9921 dollari, USD/RUB a 60,0385 rubli. EUR/CHF a 0,9559 franchi, CHF/JPY a 142,18 yen, CHF/RUB 62,19 rubli.
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