La stretta sul gas da parte della Russia manda pesa sul sentiment degli investitori. Intanto vola il prezzo del gas ad Amsterdam.
Borsa Svizzera
La piazza di Zurigo, come le principali borse europee, risentono dello stop delle forniture di gas verso l’Europa. Già dalla prime contrattazioni, alle 9.05, l’indice SMI perde l’1,7% a 10.706,68 punti. Lo SPI giù dell’1,73%, a 13’775.59 punti.
Borse europee
In Europa, gli indici iniziano la settimana in netto calo, a causa della decisione da parte della Russia, in risposta alla decisione dell’Unione europea di imporre un price cap, con i futures che segnano perdite fino al 3%. Alle 9.08 il FTSE MIB perde il 2,35%, il DAX il 2,92%, il CAC 40 il 2,08%. A Londra il FTSE 100 segna -0,89%.
Wall Street
Venerdì scorso, gli indici a Wall Street avevano chiuso in ribasso: il Dow Jones ha concluso gli scambi perdendo l’1,07%, lo S&P500 l’1,07%, mentre il Nasdaq giù dell’1,31%.
Borse asiatiche
Le turbolenze dei mercati europei si riflettono anche a Tokyo, l’indice Nikkei ha chiuso poco mosso, in flessione dello 0,11% a 27,619.61 punti.
In Cina: a Shanghai, il China A50 perde lo 0,9%, lo Shenzhen lo 0,14%. A Hong Kong, l’Hang Seng in flessione dell’1.06%. In Australia, lo S&P/ASX 200 recupera lo 0,34%.
Gas e petrolio
In risalita rispetto alla precedente chiusura il prezzo del greggio, con i futures Brent in consegna novembre a 95,34 dollari al barile e i futures WTI a 89,39 dollari al barile. Dopo la decisione di Gazprom, i prezzi del gas tornano a infiammarsi: ad Amsterdam, i futures, consegna ottobre, sono scambiati a 263 euro/megawattora,
Mercato valutario
Sul fronte del mercato valutario, il dollaro si rafforza sulle monete internazionali: USD/JPY a 140,46 yen, CHF/USD a 1,0180 dollari, EUR/USD a 0,9910 dollari, USD/RUB a 60,7216 rubli. CHF/EUR a 1,0261 euro, CHF/JPY a 142,88 yen, CHF/RUB 61,94 rubli.
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