Anche oggi sedute in balìa della Banca centrale statunitense. La Fed sta ancora considerando il possibile rialzo dei tassi d’interesse fino a 50 punti base.
Avvio prudente per la piazza svizzera. Poco dopo le 9 di oggi lo SMI segnava 12.364,00 punti, con una variazione dello 0,36% lo SPI viaggiava a 15’747.75 punti in rialzo dello 0.47%.
Borse europee
Caute anche le europee. Milano alle 9.02 segnava 0,36% il DAX di Francoforte 0,39%, così pure Parigi 0,51%, in lieve ribasso Londra dello -0,23%.
Wall Street
Chiusura in negativo per le piazze americane. Il Dow Jones si è fermato a quota -0,42%, lo S&P500 ha segnato -0,42% e il Nasdaq -2,22%.
Borse asiatiche
Le preoccupazioni per le decisioni sui tassi da parte della Fed rende instabili i mercati asiatici. Sulla scia della debolezza delle piazze americane, le borse asiatiche perdono terreno. Chiusura in flessione per la Borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha perso l’1,69% a 26.888. L’indice di Hong Kong, l’Hang Seng, segna -0,82%, mentre il China A50 -0,40%. In negativo anche l’australiano S&P/ASX 200 con -0.63%%.
Borsa Mosca
Dopo la flessione registrata nei giorni scorsi, l’indice MOEX apre in ripresa. Alle 9.11 è a quota 2.646,62 punti con una variazione del +1,35%. In discesa anche la valuta russa. Questa mattina 1 dollaro statunitense viene scambiato a 81.87 rubli russi con una flessione del -0,46%.
Petrolio in rialzo
In ripresa i prezzi del greggio: il future maggio sul Brent questa mattina guadagna l’1.84% a 102,93 dollari al barile. I futures WTI, dopo esser sceso nel corso degli ultimi scambi sotto i 100 dollari al barile, recupera l’1.6% a 97.83 dollari.
Gas poco mosso
Il prezzo del gas ad Amsterdam viene contrattato a 107 euro per megawattora, in timido rialzo del +0,2%. Euro/dollaro a 1,0927 (ieri 6/4 era a 1,0906).
Decisioni della Fed
Oggi la seduta sarà ancora in balìa delle notizie della Fed. La Banca centrale statunitense sta ancora considerando rialzi dei tassi fino a 50 punti base nei prossimi vertici e punta a ridurre il proprio bilancio di 95 miliardi al mese per contrastare la morsa dell’inflazione. Una situazione che desta preoccupazione, soprattutto negli investitori che temono possa mettere a rischio la crescita economica.
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