Aron Clementi: «Innovazione e fintech: il Ticino può competere con i top player svizzeri e globali»

Aron Clementi

13/04/2023

13/04/2023 - 09:58

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Una regione dalle grandi potenzialità, che possono rendere il Cantone un riferimento all’avanguardia nel settore Fintech.

Aron Clementi: «Innovazione e fintech: il Ticino può competere con i top player svizzeri e globali»

Dobbiamo ammetterlo. Negli ultimi tempi in Ticino si respira un’aria che sa di ottimismo per il progresso tecnologico, anche grazie ad alcune iniziative politiche di cui fanno parte Plan B e il posizionamento di Crypto Hub svizzero, orientati a creare sinergie strategiche tra politica, accademie e aziende.
Ma quanto è realmente innovativo il Ticino?

Ranking internazionale

Il Ticino è in terza posizione tra le piazze finanziarie della Svizzera. Un ottimo piazzamento direi, preceduto da Ginevra e Zurigo. Ma se parliamo del settore Fintech, ovvero il mix tra finanza e tecnologia, dunque il settore che rappresenta il mercato blockchain, tra cryptovalute e Digital Assets, il posizionamento è totalmente diverso. Nella classifica (ricerca a cura di IFZ FinTech Study 2023, Institute of Financial Services Zug IFZ) delle prime 35 Città all’avanguardia nell’innovazione Fintech spicca Singapore al primo posto, seguito da Zurigo e Ginevra (due città svizzere nella top 3 al mondo: niente male!), e a seguire poi Stoccolma, New York e San Francisco. Eppure nonostante il Ticino sia nella top 3 a livello finanziario in Svizzera, nella classifica internazionale non è presente.
Ma come mai?

Cosa manca in Ticino?

Le ragioni per le quali il Ticino potrebbe essere meno evoluto a livello fintech e tecnologico rispetto a Zurigo, Zugo e Ginevra includono la dimensione più piccola del mercato, la mancanza di startup e nuove aziende, la minore concentrazione del settore finanziario, l’accesso limitato a talenti e risorse, la mancanza di infrastrutture e supporto governativo specifico, oltre che fattori culturali e storici.
Di fatto risulta che i Venture Capital che investono nell’innovazione spendono l’82% dei fondi tra Zugo e Zurigo, il 15% a Ginevra, il 2% nel canton Vaud e l’1% in tutti gli altri cantoni tra cui il Ticino. La distribuzione geografica dei finanziamenti corrisponde quindi all’incirca alla distribuzione delle società FinTech tra i cantoni. Tra tutte le 437 imprese fintech in svizzera, 164 sono a Zurigo, 123 a Zugo, 42 a Ginevra e 7 in Ticino. Tuttavia, questi fattori non sono determinanti e il Ticino potrebbe crescere ulteriormente in futuro attraverso la collaborazione tra settore pubblico e privato, attraendo gli investimenti. Esistono opportunità significative per invertire questa tendenza e richiamare capitali, talenti e startup in grado di contribuire a migliorare il ritorno sugli investimenti locali e promuovere l’innovazione.

Un po’ di numeri

Nel 2022 gli investimenti globali da venture capital (VC) nel settore FinTech hanno registrato una diminuzione del 46% rispetto all’anno precedente, dopo aver vissuto un notevole aumento nel 2021 grazie a diversi fattori, come la digitalizzazione forzata dalla pandemia di Covid-19, l’aumento dell’inflazione e la bull run del Bitcoin, preceduta dall’halving del 2020. Questo ha determinato una riduzione dei VC-backed deals fintech, passati da circa 3.680 nel 2020 a 5.470 nel 2021, per poi scendere a 5.040 nel 2022, con un totale di 75,2 miliardi di dollari raccolti. Nonostante ciò, in Svizzera l’attività VC è rimasta dinamica, con finanziamenti principalmente rivolti a giovani imprese in fase iniziale per la validazione dell’idea imprenditoriale e lo sviluppo del prodotto. A livello regionale, il Nord America ha guidato il mercato con il 39% degli investimenti globali, seguito dall’Europa con il 26% e dall’Asia con il 25%.

Il fattore blockchain

Uno dei settori chiave che potrebbe portare nuova linfa all’innovazione in Ticino è la tecnologia blockchain. Il Ticino ha registrato una crescita nel settore fintech nel 2021, aprendo nuove porte al progresso locale, con riconoscimenti a livello globale. Penso a Lugano Plan B, il token di Lugano $LVGA, l’adozione di Bitcoin come valuta a corso legale e il bond da 100 milioni di franchi della città di Lugano emesso su SDX (SIX Digital Exchange, su DLT). Il mondo ci sta osservando come progetto pilota, e FINMA non tarda a creare disposizioni normative e regolamenti adatti allo sviluppo di questo mercato.
Ciò offre un enorme vantaggio per trasformare il settore finanziario, in cui i ticinesi vantano un’ottima posizione, per renderlo più competitivo.

Le ragioni del successo

Le tecnologie basate su blockchain e DLT (Distributed Ledger Technology) stanno guadagnando terreno nel mercato dei capitali, per diversi motivi, tra cui l’efficienza operativa, la trasparenza, l’accesso globale e maggiore liquidità, la sicurezza dei sistemi, nuovi modelli di business e opportunità, interoperabilità, e regolamentazione. L’adozione di queste tecnologie potrebbe portare a un mercato dei capitali più efficiente, trasparente e globale nel futuro, offrendo opportunità di innovazione e cambiamento nei processi finanziari. Uno studio del World Economic Forum sostiene che il mercato dei Security Token, ovvero la rappresentazione degli asset tradizionali su DLT, potrebbe raggiungere una capitalizzazione di mercato di oltre 24 trilioni di dollari entro il 2027.

Centri di eccellenza

Attualmente, altre città svizzere come Zugo ( soprattutto per le agevolazioni fiscali) e Zurigo sono note per essere centri di eccellenza per la tecnologia blockchain, il Ticino potrebbe emergere come una nuova piazza fintech, grazie alla volontà politica e sfruttando ciò che l’ecosistema locale offre, oltre ad un clima mite che tutti ci invidiano. Penso alla possibilità di collaborare con istituzioni finanziarie locali e svizzere. Anche l’aiuto delle varie università locali come USI, SUPSI e Franklin appare fondamentale: di fatto tra Zurigo e Ginevra gli acceleratori dell’innovazione sono le startup spesso supportate dall’ETH di Zurigo e L’EPFL di Losanna, dove gli investitori sganciano fondi più facilmente sentendosi tutelati dalla qualità accademica. Anche SDX e banche private, potrebbero essere cruciali per sviluppare l’ecosistema Ticinese con l’aiuto di Lugano Plan B e rappresentare un case study globale per quel che riguarda la transazione del mercato dei capitali sulle tecnologie DLT.

Largo alle startup

Se si parla di innovazione bisogna parlare anche di startup. Quelle ticinesi spesso affrontano l’esclusione dai circuiti dei capitali e dalle iniziative pubbliche e private a disposizione a livello svizzero. Insomma, ai ticinesi non piace rischiare il capitale per innovare, e la mentalità meno internazionale tende a essere più conservatrice in termini imprenditoriali, costringendo le startup a doversi spostare in altri cantoni, o ad avere team residenti all’estero, dove è presente una maggior consapevolezza di cosa vuol dire fare startup per creare nuove tecnologie. Durante incontri con Startupper e Startup-Hub, partecipazione a eventi, corsi di formazione e visite in università svizzere e internazionali, è emerso che la questione culturale ha un impatto significativo sull’innovazione e il successo delle imprese "Venture" come le startup. In particolare, nel Canton Ticino, prima dell’arrivo di Plan B che ha portato una maggiore consapevolezza, le startup nel settore Fintech, Web3 e Blockchain venivano spesso percepite come utopiche (per via dei bias e pregiudizi legati alle cryptovalute), anche perché coloro che avrebbero dovuto promuovere l’innovazione tecnologica spesso non erano in grado di supportare le tecnologie disruptive e di dare aiuti effettivi. Al contrario, in altre città come Zurigo o Losanna, queste tecnologie erano già ben sviluppate nell’ambito delle startup e chi aveva il compito di aiutare le startup era un imprenditore visionario a sua volta.

Potenziale inespresso

In conclusione, il Ticino ha tutte le carte in regola per diventare un top player internazionale, seguendo l’esempio dei suoi vicini di casa. Per raggiungere questo obiettivo, è importante concentrarsi sulla creazione di un ambiente favorevole all’innovazione fintech e non solo. Questo potrebbe includere l’attrazione di capitali e incentivi fiscali per gli investitori e gli innovatori, maggiori scambi tra Ticino e il resto della Svizzera, l’attrazione di talenti a livello nazionale e internazionale, la promozione della ricerca e dello sviluppo attraverso la collaborazione universitaria, l’investimento nell’espansione di Start up Hub che contribuiscono effettivamente nello sviluppo e la creazione di un network di valore che coinvolge tutti i player del settore (come avviene nella Silicon Valley, dove la vicinanza geografica, i campus studenteschi e i distretti settoriali favoriscono la collaborazione). Inoltre, è importante instaurare una collaborazione stretta con le istituzioni finanziarie locali e svizzere e creare opportunità di finanziamento per le Start-up, anche a fondo perso.
Il Ticino è una terra ricca di risorse e opportunità che, se sfruttate in modo strategico e con una visione ambiziosa e innovativa, potrebbero permettere alla regione di competere con successo e superare i migliori protagonisti internazionali in termini di innovazione, progresso sociale e tecnologico.

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