Dai dati diffusi oggi dall’Ust emerge il rincaro di petrolio, gas e metallo.
Come si poteva immaginare, l’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione sono aumentati. Nel mese di marzo sono aumentati dello 0,8% rispetto al mese precedente, portandosi a quota 107 punti (dicembre 2020 = 100). L’incremento è stato registrato soprattutto i prodotti petroliferi, metalli e semilavorati in metallo. Lo ha reso noto l’Ufficio federale di statistica, dai dati diffusi emerge inoltre che rispetto a marzo 2021, il livello dei prezzi dell’offerta totale dei prodotti indigeni e importati è aumentato del 6%.
Aumentano i prezzi alla produzione
L’aumento dell’indice dei prezzi alla produzione rispetto al mese precedente è dovuto soprattutto al rialzo dei prezzi dei prodotti petroliferi (+23%). Sono stati riscontrati prezzi in aumento anche per rottami di ferro (+23%), metalli e semilavorati in metallo (+2%) nonché per prodotti di panetteria e paste alimentari (+2%).
Aumentano i prezzi all’importazione
Rispetto a febbraio 2022, anche l’indice dei prezzi all’importazione ha registrato prezzi più alti soprattutto per i prodotti petroliferi (+17%). Più cari anche metalli e semilavorati in metallo (+6%), petrolio greggio e gas naturale (+2,8, su base annua +141,4%), cereali (+5%, su base annua +38,5%), prodotti alimentari (+2%), autoveicoli e parti per autoveicoli (0,9%), tessili (+2,6%) nonché articoli da viaggio, di pelletteria e di selleria (+2,8%). Sono invece stati osservati prezzi in calo per prodotti farmaceutici (-0,4%) e computer (-1%).
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