Prezzo del grano in aumento: è allarme. A rischio la pasta sugli scaffali

Chiara De Carli

28 Febbraio 2022 - 12:26

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In Italia l’associazione Coldiretti parla di una situazione particolarmente difficile aggravata dalla guerra tra Russia ed Ucraina.

Prezzo del grano in aumento: è allarme. A rischio la pasta sugli scaffali

Prezzi del grano alle stelle, a rischio la pasta sugli scaffali. Le conseguenze del conflitto russo ucraino colpiscono un’intera filiera, quella dei cereali, con ripercussioni sui prezzi dei prodotti alimentari come farina, biscotti, pane, ma soprattutto pasta. Sull’onda degli eventi viene coinvolto il prodotto italiano per eccellenza, molto consumato anche sulle tavole svizzere. Il rincaro riguarda il boom dei prezzi soprattutto della farina di grano duro, cereale alla base della produzione della pasta.

Scomparirà la pasta dagli scaffali?

Secondo Money.it, i fattori di rischio per la scomparsa della pasta sono molteplici. La crisi del grano imperversa già da diverso tempo a causa della crisi climatica, ambientale e del carburante. L’escalation dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia va a sommarsi ad una situazione già di per sé critica. In dubbio la scomparsa definitiva del pacco di pasta dagli scaffali, quanto un aumento esponenziale del prezzo finale. Una situazione che rischia di toccare da vicino anche i consumatori svizzeri: basti pensare che i consumi annuali di pasta in Canton Ticino si aggirano ad oggi in una quantità compresa tra i 9 e 10 chili di pasta a persona.

Il ruolo di Russia e Ucraina

L’aumento delle quotazioni delle materie prime interessa anche i prodotti base per l’alimentazione degli animali negli allevamenti, come il mais (+5%) e la soia (+3,9%). Sul fronte agricolo, l’Ucraina riveste un ruolo davvero importante: è il quinto Paese al mondo per produzione di mais (36 milioni di tonnellate), settimo Paese al mondo per produzione di grano tenero (25 milioni di tonnellate), mentre la Russia è il principale Paese esportatore di grano a livello mondiale.

Spedizioni a rischio

Il conflitto in corso può compromettere le spedizioni dalla Russia e dai porti del Mar Nero in Ucraina, con l’effetto di determinare un calo delle disponibilità sui mercati mondiali e con il rischio di inflazione sui beni consumo primario.

Come reagirà l’intero comparto?

La guerra sta dunque innescando un cortocircuito nella filiera agroalimentare. Secondo Coldiretti è arrivato il momento di incrementare la produzione in Italia, Paese in cui, secondo l’Istat – istituto di statistica italiana – a oggi si stimano 500.596 ettari seminati a grano tenero per il pane (+0,5%), mentre la superficie del grano duro risulta in leggera flessione dell’1,4% per un totale di 1.211.304 ettari.

Aumento del prezzo

La crisi delle materie prime coinvolge interi settori. Acquisti, blocchi, ma insomma alla fine quanto costerà un pacchetto di pasta? Stando alla stima fatta da Confagricoltura (Cia) si parla di un aumento del 20% per pane, pasta e altri prodotti affini.

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# Grano

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