Niente di nuovo sul fronte dei tassi di interesse. Come previsto, il prossimo dicembre, la Bns metterà ancora mano al tasso guida per contrastare ulteriormente l’inflazione.
La Banca nazionale svizzera (Bns) è nuovamente pronta a mettere mano ai tassi di interesse. L’annuncio è arrivato lunedì dal presidente della Bns, Thomas Jordan, che ha emesso un avviso di aumento del tasso guida. Un’azione dovuta poiché l’inflazione è destinata a rimanere elevata. A riportare la notizia l’agenzia di stampa Reuters secondo cui Jordan ha affermato che con i livelli di inflazione attuali e con i tassi di interesse svizzeri ancora relativamente bassi, «non è da escludere che la Bns aumenti i tassi di interesse a dicembre».
D’altra parte lo scorso ottobre al summit annuale di banche centrali e Fmi a Washington, nel suo discorso aveva sottolineato che «Il mandato delle banche centrali è di assicurare la stabilità dei prezzi, comprendendo solitamente anche il sostegno dell’attività economica».
Inflazione oltre il range
A partire da giugno, la Bns ha aumentato i tassi per due volte, entrambe di 50 punti base. Ora sembra prepararsi a ulteriori aumenti, nonostante l’inflazione a ottobre sia scesa al 3%, a fronte del 3,3% registrato a settembre. Ma rimanendo al di sopra della soglia massima del 2% fissata dall’istituto centrale elvetico.
«Il prossimo incontro si terrà a dicembre e c’è un’alta probabilità che sarà necessario inasprire nuovamente la politica monetaria per assicurarsi che l’inflazione possa essere combattuta a sufficienza», ha detto Jordan ai leader aziendali a Losanna.
Jordan ha anche affermato che il rafforzamento del franco svizzero sulle altre valute mondiali sta aiutando a proteggere cittadini e aziende dalle pressioni inflazionistiche, ribadendo l’intenzione della Bns ad acquistare o a vendere franchi per mantenere la moneta elvetica a un livello appropriato per far fronte all’inflazione.
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Le previsioni di Credit Suisse
Credit Suisse, a seguito del secondo rialzo, aveva previsto un aumento del tasso di policy di 0,25 punti percentuali a dicembre, allo 0,75%. Stando alle previsioni del gruppo, l’inflazione rimarrà al di sopra del 2% nel breve termine, dunque la Bns metterà mano al tasso guida nuovamente a marzo 2023 di 0,25 punti percentuali, all’1,00%. A partire dal secondo trimestre del 2023, l’inflazione dovrebbe ridurre la sua pressione.
Whatever it takes della Bns
Solo settimana scorsa Jordan aveva ribadito che la Bns era pronta a mettere in campo «tutte le misure necessarie» per riportare l’inflazione nel suo target 0-2%, sostenendo che l’attuale politica monetaria non era abbastanza severa per contrastarla in modo adeguato. La Bns, ha detto Jordan, conserva ancora credibilità davanti alla comunità imprenditoriale e per questo non deve tradirla e fare di tutto affinché l’inflazione possa allentare la sua morsa.
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