Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi ha segnato un decremento dell’1,2%, mentre il comparto non alimentare è aumentato dell’8,8% in termini nominali.
A novembre 2021 le cifre d’affari del commercio al dettaglio sono aumentate in termini nominali del 5,4% rispetto a novembre 2020.
Una crescita che è stata dell’1,4% se rapportata a ottobre 2021. Questo è quanto emerge dai risultati provvisori dell’Ufficio federale di statistica (UST).
Un dato confortante che giunge a pochi giorni dalla previsione fatta da Credit Suisse relativa alla crescita dei consumi per il 2022 secondo cui i fatturati complessivi dovrebbero scendere, rimanendo tuttavia al di sopra dei livelli del 2019.
I conti, esclusi i distributori di benzina
Dopo la correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, nel mese di novembre 2021 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una progressione pari al 3,9% in termini nominali rispetto a novembre 2020 (in termini reali +4,6%). Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi ha segnato un decremento dell’1,2% in termini nominali (in termini reali –0,1%), il comparto non alimentare un aumento dell’8,8% in termini nominali (in termini reali: +9,0%).
I dati stagionali
Al netto delle variazioni stagionali, nel mese di novembre 2021 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato un aumento delle cifre d’affari dell’1,4% in termini nominali rispetto a ottobre 2021 (in termini reali: +1,3%). Nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi le cifre d’affari sono progredite dell’1,5% in termini nominali (in termini reali: +1,5%), nel comparto non alimentare hanno presentato una crescita dell’1,8% (in termini reali: +2,3%).
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