Tra meno di due settimane gli elettori della capitale ticinese si esprimeranno per eleggere il nuovo sindaco. Su chi hanno puntato le forze politiche di minoranza?
Il 16 maggio gli elettori di Bellinzona saranno chiamati nuovamente alle urne per il ballottaggio tra il sindaco uscente Mario Branda (Socialista) e il suo collega di giunta Simone Gianini (Liberale Radicale), che nelle scorse elezioni era stato superato di soli 67 voti dal sindaco uscente.
Mario Branda è alla guida della capitale del Canton Ticino dal 2012, e nel corso delle precedenti elezioni non era riuscito a costituire una coalizione rappresentativa di tutte le forze politiche di Sinistra. Lo sfidante Simone Gianini sogna di far tornare il PLR alla guida della città dopo più di un decennio, ma questo suo progetto potrebbe essere ostacolato da una possibile ricomposizione dell’elettorato di Sinistra attorno alla figura di Branda.
Quali forze politiche hanno già espresso il loro appoggio ai due candidati?
Verdi e ForumAlternativo sostengono Branda, che però non convince l’MpS
Come in molti avevano già previsto, i Verdi si sono espressi a favore di Mario Branda, il quale ha anche incassato l’endorsement del ForumAlternativo. Nelle ultime elezioni municipali queste due forze politiche avevano costituito una coalizione assieme al Pop e all’Mps, altre due forze politiche che avevano aspramente criticato Branda.
I portavoce di Verdi e FA hanno dichiarato che seppur alcune scelte di Branda non abbiano trovato la loro approvazione, il primo cittadino uscente è comunque un candidato più incline a trattare tematiche molto care ai due partiti.
Il fronte della Sinistra sembra pertanto essersi ricompattato attorno a Branda, che però non riesce a convincere il Movimento per il Socialismo, che nelle scorse elezioni era risultata una forza politica in crescita. I vertici dell’MpS hanno infatti invitato il proprio elettorato a disertare le urne, considerando entrambi i candidati non in linea con le loro proposte. Anche il Pop sembra aver chiuso le porte al sindaco uscente.
Il PPD lascia libertà di scelta, UDC e Lega non si esprimono
I centristi del Partito Popolare Democratico scelgono di lasciare al proprio elettorato la piena libertà di scelta, e stando ad alcune previsioni, potrebbero essere proprio gli elettori del PPD a giocare un ruolo decisivo nella sfida elettorale Branda-Gianini.
Anche l’Unione di Centro e la Lega dei Ticinesi hanno scelto di non esprimersi a favore di uno dei due candidati, ma contrariamente al PPD, sembra che i due partiti vogliano invitare la loro base elettorale e disertare le urne. Le due forze di Destra hanno retto abbastanza bene il confronto elettorale dello scorso aprile, e il consigliere leghista Mauro Minotti è stato rieletto con circa 1.000 preferenze in più rispetto alle elezioni precedenti.
Le due forze politiche non risparmiano critiche sia a Branda che a Gianini, che a loro dire rappresenterebbero due facce della stessa politica.
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