L’aumento di 75 punti base rappresenta il più drastico dal 2008 a questa parte.
Inflazione oltre il 10% e venti di recessione hanno spinto la Bank of England (Boe) all’ennesima stretta della politica monetaria. Il tasso guida è stato infatti alzato di 75 punti base, raggiungendo così quota 3%, il più grande balzo dal 1989.
Il Regno Unito sta attraversato la recessione più lunga di sempre, ha avvertito la Boe, mettendo in guardia la nazione rispetto ai prossimi due anni: molto impegnativi che vedranno il tasso di disoccupazione crescere fino al 6,5%, quasi il doppio rispetto a quello attuale al 3,5%.
Il numero uno della banca centrale, Andrew Bailey, nella conferenza stampa si è rivolto alle famiglie britanniche definendo «difficile la strada da percorrere». Ma rimarcando il ruolo dell’istituto centrale: agire con forza ora per evitare un futuro peggiore.
Brexit e guerra in Ucraina
Famiglie e imprese sono le vere vittime di questa situazione, in cui si devono fare i conti con prezzi di cibo ed energia sempre più cari. A queste condizioni, la Boe ha rivisto le previsioni relative alla recessione stimata per la fine di quest’anno. I calcoli più recenti hanno mostrato che l’economia inglese è entrata in una flessione “difficile” già la scorsa estate. Continuerà l’anno prossimo e per la prima metà del 2024. Certo, non si tratterà della recessione più grave nella storia del Regno Unito, bensì - ha specificato la Boe - la più lunga dall’inizio degli anni Venti.
«La cosa più importante che il governo britannico può fare in questo momento – ha detto il cancelliere Jeremy Hunt – è ripristinare la stabilità, sistemare le nostre finanze pubbliche e far scendere il debito in modo che gli aumenti dei tassi di interesse siano mantenuti il più basso possibile».
Conti da sistemare
Nell’annuncio di giovedì, la Boe ha sottolineato che le sue previsioni sono state calcolate sulle condizioni di mercato a metà ottobre, periodo di estrema volatilità condizionato dai piani fiscali dell’ex Prima ministra Liz Truss. I tassi di riferimento della Boe potrebbero spingersi fino a raggiungere il 5,25%, ma per la banca porterebbe l’inflazione ben al di sotto del suo obiettivo del 2% entro il 2024, implicando un notevole superamento della politica monetaria. Stando alle previsioni dell’istituto centrale, dunque, è previsto un percorso con dei tassi più bassi.
Atteso il piano fiscale
Ora si attente il nuovo piano fiscale che sarà presentato il 17 novembre dal neo eletto Primo ministro Rishi Sunak. Il documento coprirà il resto dell’attuale legislatura e dovrà fornire gli strumenti necessari per colmare un buco di oltre 40 miliardi di sterline.
Reazioni dal mercato
Intanto sul mercato valutario la sterlina si è indebolita, perdendo l’1,6% a 1,12 dollari. Il rapporto con il franco scende dello 0,7% a 1,13 franchi. Sul fronte finanziario, il Ftse 100 recupera punti dopo un avvio in rosso. Nel pomeriggio sta recuperando lo 0,39% a 7.171,95 punti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter