Scendendo di soltanto 0,7 punti rispetto al mese scorso, l’indicatore ha interrotto il trend positivo in rialzo che perdurava da novembre 2022.
Il barometro economico del KOF è sceso lievemente a marzo. Ora si colloca appena al di sotto del suo valore medio di lungo periodo. Di conseguenza, le prospettive dell’economia svizzera rimangono in un contesto di miglioramento.
Come funziona il barometro KOF
Il grafico elaborato dal Politecnico di Zurigo mostra la variazione mensile dei settori rispetto alla media di ognuno a lungo termine, fissata a quota 100.
Le variabili incluse nel Barometro sono suddivise in gruppi (settori). I valori di ognuno di questi sono calcolati dai totali ponderati con i pesi delle singole variabili. Ad esempio, un valore di gruppo di 102,0 significa che il totale ponderato si discosta di 2,0 dalla media del gruppo. Al contrario, un contributo di 98,0 significa che il totale ponderato del gruppo si allontana di -2,0 dalla media.
L’insieme delle variazioni di tutti i gruppi dalla rispettiva media di gruppo più 100 dà come risultato il valore del Barometro economico del KOF.
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Previsioni economiche nella media
Il barometro economico del KOF è sceso di 0,7 punti a marzo da 98,9. Con 98,2, è ora appena al di sotto del suo valore medio di 100, il che significa che la tendenza al rialzo osservata fino al mese precedente dall’ultimo minimo del novembre 2022 (89,3) non è proseguita. Le prospettive economiche rimangono quindi nella media.
Mentre la lettura complessiva del barometro è rimasta pressoché invariata rispetto al mese precedente, segnali negativi provengono dai settori manifatturiero, dei servizi e delle costruzioni, sebbene siano almeno in parte compensati dall’andamento positivo del fascio di indicatori che riflette le esportazioni svizzere. Al contrario, gli altri indicatori inclusi nel barometro mostrano poche variazioni.
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Alti e bassi nel settore manifatturiero
Nel settore produttivo (manifatturiero e delle costruzioni), la situazione relativa all’occupazione e alle scorte è valutata in modo più negativo rispetto al passato, mentre le valutazioni dei nuovi ordini e dei beni intermedi sono migliorate. Gli ostacoli alla produzione sono quindi evidentemente ancora dovuti principalmente a problemi di assunzione nel mercato del lavoro.
All’interno del settore manifatturiero, sono in particolare l’industria elettrica e quella del legno a segnalare un peggioramento, seguite dall’industria chimica. Segnali positivi provengono invece dall’industria tessile e della carta.
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