Prospettive favorevoli secondo il barometro Kof del Politecnico, che parla di crescita generalizzata. Una buona notizia per i settori ristorazione e servizio alberghiero, su cui però incombe ancora la minaccia Covid.
Prospettive economiche al di sopra della media: forse non è ancora il momento di tirare il fiato, e dare per scontato che Omicron sia entrato in via definitiva nella parte discendente della sua parabola, ma certo le indicazioni del barometro del Politecnico di Zurigo fanno ben sperare. Gli 0,6 punti di incremento rispetto al mese precedente non sono affatto poca cosa: significano che il mese di gennaio 2022 è molto meglio di quello del 2021 e, anche se c’è ancora qualcosa da fare, i valori potrebbero presto raggiungere i livelli più elevati della scorsa primavera-estate.
Ecco chi andrà meglio
Al momento siamo a quota 107,8: numero che dice poco al profano ma che, interpretato dagli specialisti del Kof, centro di ricerca congiunturale dell’ateneo, segnala uno sviluppo importante e uniforme in tutti i settori. Le prospettive migliori riguardano la spesa dei consumatori e i fornitori di servizi finanziari e assicurativi. Rosee anche le aspettative dei servizi di alloggio e ristorazione; i gestori avrebbero ben di che gioire, non fosse per le minacce latenti di una pandemia che potrebbe compromettere d’improvviso l’andamento positivo.
Più fragile il manifatturiero
Un po’ meno bene servizi, manifatturiero e domanda estera: anche qui la crescita c’è, ma più modesta rispetto al mese di dicembre. Quanto alla produzione di beni, gli indicatori rivelano come l’attività commerciale stia mostrando segni di debolezza. D’altro canto, la situazione resta competitiva e le prospettive di sviluppo occupazionale sono buone.
La farmaceutica ringrazia il Covid
Il settore alimentare, delle bevande e del tabacco, così come quello di legno, vetro, pietra, terra e della fabbricazione di macchine e attrezzature si attendono uno sviluppo meno dinamico rispetto al passato. Costante, invece, il settore chimico e farmaceutico, fra i pochi a poter trarre beneficio, grazie alla vendita di presidi medici dedicati, dal Covid-19 e i suoi disagi.
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