Il 15 dicembre la Bce si riunirà per decidere sui tassi di interesse. Non è ancora saputo se saranno aumentati di 50 o 75pb.
«Siamo impegnati a riportare l’inflazione al nostro obiettivo a medio termine e ad adottare le misure necessarie per farlo» lo ha detto la presidente dalla Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde, alla Commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo. Dalle sue parole si evince dunque che nella prossima riunione della Bce, il 15 dicembre, i tassi saranno ancora innalzati e la politica monetaria perseguirà questa via fino a quando l’inflazione non inizierà a rallentare, ponendo come obiettivo a medio termine del 2%.
Aumento dei tassi, ma di quanto?
A poco più di due settimane dalla prossima riunione sui tassi di interesse, non è ancora chiaro se la Bce aumenterà il tasso guida di 0,50 punti percentuali o di altri 0,75 punti percentuali. La presidente della Bce ha ammesso che la decisione sarà presa in base ai dati. Nonostante qualche economista abbia lasciato intendere che l’inflazione nell’eurozona abbia raggiunto il suo picco, Lagarde a tal proposito non si è ancora espressa. I rischi e le prospettive di un ulteriore incremento permangono vive, considerando che a ottobre il tasso annuo di inflazione nell’area della valuta unica ha raggiunto il record del 10,6%.
Rallentamento economia globale
Con l’ulteriore aumento dei tassi, l’economia dovrebbe indebolirsi ulteriormente entro la fine dell’anno e all’inizio dell’anno prossimo. Rimangono alti i livelli di incertezza con l’inasprimento delle condizioni dei mercati finanziari e l’indebolimento della domanda globale che iniziano a pesare sull’attività economica.
Invito ai sostegni fiscali
Ha poi invitato la politica fiscale a non aumentare la pressione inflazionistica: «Il sostegno fiscale dovrebbe quindi essere mirato, personalizzato e temporaneo». Lagarde ha chiesto inoltre un aiuto mirato per le famiglie particolarmente in difficoltà e ha ribadito che l’incentivo al risparmio energetico non deve venire meno. «I governi dovrebbero perseguire politiche fiscali che dimostrino il loro impegno a ridurre progressivamente l’elevato debito pubblico».
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