Secondo gli esperti, qualora dovesse mettere mano al tasso guida, non avverrà prima di settembre.
L’annuncio di cui si parlava da mesi alla fine è arrivato. La Bce ha deciso di metter mano ai tassi di interesse, a dieci anni dall’ultima volta, e dal prossimo luglio porrà fine ai tassi guida zero. Nonostante per alcuni economisti si tratti di una manovra poco utile che serve a rattoppare una situazione critica ormai da tempo, molti ora si chiedono quali saranno le prossime mosse della Banca nazionale svizzera (Bns) sulla politica monetaria.
Le ipotesi
Nel corso di queste settimane, diversi esperti si sono pronunciati, ipotizzando che la Bns voglia lasciare agire per prima la Bce. Stando agli economisti di Ubs e Raiffeisen l’istituto guidato da Thomas Jordan compirà il primo passo in settembre. C’è invece chi sostiene che aspetteranno ancora fino a dicembre, come gli analisti di Credit Suisse.
leggi anche
La Bns prova a frenare l’aumento dei prezzi: tassi invariati e politica monetaria espansiva
Agire prima o dopo la Bce?
Sempre stando agli analisti, agire prima della Bce renderebbe il franco farebbe crescere l’apprezzamento del franco. Tuttavia, come noto, la Bns da anni si impegna nell’evitare il rafforzamento del franco, giudicato eccessivo. Giovedì prossimo è previsto il tradizionale esame della situazione economica e monetaria, ma non ci si aspetta un intervento così presto.
leggi anche
INTERVISTA Inflazione in Europa, Edoardo Beretta: «La Bce ha grosse colpe. Alzare i tassi non servirà»
Se scatta l’aumento, sarà graduale
Da anni la Svizzera ha il tasso guida fermo a -0,75%, uno dei più bassi al mondo. Qualora dovesse venire aumentato, secondo gli esperti, sarà aumentato gradualmente, per esempio passando inizialmente da -0,75% a -0,50%. Lascia ben intendere che per tornare in terreno positivo, i ritocchi chiederanno del tempo. Tanto è vero che per Credit Suisse il tasso raggiungerà lo 0% non prima della fine del 2023.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter