Nonostante l’inflazione sia diminuita, la Bce sceglie la via della politica monetaria restrittiva. E prospetta ulteriori aumenti futuri.
Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso oggi di aumentare di 25 punti base i tassi di interesse. Le prospettive di inflazione - si legge nel comunicato - continuano ad essere troppo elevate per troppo tempo. Nel complesso, le informazioni in arrivo supportano ampiamente la valutazione delle prospettive di inflazione a medio termine che il Consiglio direttivo ha formato nella sua precedente riunione.
Nonostante negli ultimi mesi l’inflazione è diminuita, le pressioni sui prezzi rimangono forti. L’istituto centrale europeo spiega che mentre gli effetti dei precedenti aumenti dei tassi si stanno riscontrando sulle condizioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro, ovvero sull’accesso ai prestiti, non è chiaro quali risvolti ci saranno per l’economia reale. Insomma, se si assisterà «solamente» a un rallentamento o se ci sarà una recessione.
La Bce scegli la lotta all’inflazione
«Deve essere estremamente chiaro che non prendiamo nessuna pausa», nel rialzo dei tassi, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde durante la conferenza stampa.
Guardando alle prossime riunioni sulla politica monetaria, il Consiglio direttivo ha scritto che le decisioni saranno volte ad assicurare tassi a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario.
«Il Consiglio direttivo - si legge nel comunicato stampa - continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione. In particolare, le decisioni sui tassi ufficiali del Consiglio direttivo continueranno a essere basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria».
Tassi di interesse chiave della Bce
L’aumento di 25 punti base sarà applicato ai tre tassi di interesse di riferimento della Bce. Di conseguenza, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito saranno aumentati rispettivamente al 3,75%, 4,00% e 3,25% a partire dal 10 maggio 2023.
Reazioni sul mercato valutario
Dopo l’annuncio della Bce, l’euro frena nei nei confronti delle principali valute. Dopo della decisione, il cambio tra euro e dollaro è scivolato a 1,1017 da 1,1080. Il rapporto tra euro e franco è passato a 0,9804 a 0,9784, tra euro e yen a 148,52, da 148,96 prima della decisione. Quello tra euro e sterlina 0,8777 da 0,8805.
Reazioni piazze finanziarie
Il FTSE MIB è in perdita dello 0,66%. Così come il DAX giù dello 0,66%, il CAC 40 è in flessione dello 1,01%. Anche Londra si fa sentire l’effetto Fed e Bce, con il FTSE 100 che cede lo 0,79%. A Zurigo, lo SMI è in ribasso dello 0,60%.
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