Confederazione, bilancio 2022 in rosso per la prima volta in 17 anni

Matteo Casari

16 Febbraio 2023 - 10:12

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Il deficit strutturale del nostro Paese raggiunge 1,6 miliardi di franchi, mentre quello di finanziamento si fissa a -4,3 miliardi. Il Consiglio federale annuncia una politica al risparmio per i prossimi anni.

Confederazione, bilancio 2022 in rosso per la prima volta in 17 anni

Per la prima volta dal 2005, la Confederazione ha chiuso lo scorso anno economico con un bilancio ordinario in negativo. Il deficit strutturale ammonta a 1,6 miliardi di franchi svizzeri, mentre il deficit di finanziamento si attesta a 4,3 miliardi. Viste le prospettive economiche incerte, il Consiglio federale comunica di voler intraprendere una politica di risparmio.

Pandemia e guerra gravano sul deficit

Così come per molte aziende, anche il nostro Paese ha vissuto un anno economicamente difficile. La pandemia, le tensioni geopolitiche, l’inflazione, la crisi energetica e le difficoltà nelle catene di approvvigionamento hanno gravato sul bilancio dello Stato.
Le spese straordinarie hanno raggiunto i 4 miliardi di franchi, risultate superiori al budget a causa della pandemia di coronavirus (3,3 miliardi di franchi) e della guerra in Ucraina (0,7 miliardi di franchi).
Dall’altra parte, le entrate si sono limitate a 1,6 miliardi di franchi, ottenute principalmente dalla distribuzione dell’utile conseguito dalla Banca Nazionale Svizzera (BNS) nel 2021.

Entrate basse

Il conto di finanziamento della Confederazione ha chiuso il 2022 con un deficit di 4,3 miliardi di franchi. Circa metà proviene dal bilancio ordinario e l’altra parte dal bilancio straordinario.
Il disavanzo di circa 1,9 miliardi nel bilancio ordinario è riconducibile a entrate più basse del previsto. Soprattutto le entrate derivanti dall’imposta preventiva sono state nettamente inferiori a quelle preventivate. L’evoluzione congiunturale avrebbe ammesso un deficit di 0,3 miliardi di franchi. Di conseguenza, gran parte di esso è di natura strutturale.

Il Consiglio federale predica il risparmio

Visti i risultati negativi, il Consiglio federale intende frenare la crescita delle spese nei prossimi anni. I dati del budget aggiornati a fine gennaio mostrano una proiezione del deficit strutturale di 2 miliardi di franchi per il 2024.
Come già noto alla fine di gennaio, tra l’altro, il contributo obbligatorio "Orizzonte Europa" (0,6 miliardi) verrà rimosso dal budget in seguito all’esclusione del Paese, le spese militari saranno aumentate di meno (0,6 miliardi) e i veicoli elettrici saranno da tassare normalmente (0,2 miliardi).
Il Consiglio ha ora deciso di eliminare il restante disavanzo di quasi mezzo miliardo di franchi con tagli lineari del 2% nelle uscite scarsamente vincolate, che comprendono, tra le altre, le spese per il personale. Complessivamente, nonostante queste misure di aggiustamento, nel 2024 la spesa ordinaria della Confederazione dovrebbe aumentare di circa il 3%. L’obiettivo è un bilancio in pareggio per il 2024.

I possibili tagli per i prossimi anni

La Confederazione è minacciata da un deficit di circa 3 miliardi di franchi in ciascuno degli anni successivi. Pertanto, anche le spese scarsamente vincolate (istruzione, ricerca, sicurezza, relazioni estere, agricoltura, ecc) dovrebbero essere ridotte del 2% dal 2025. Ciò corrisponde a circa 500 milioni di franchi svizzeri all’anno.
Nel settore delle uscite fortemente vincolate (assistenza sociale, finanze e imposte, trasporti), il Consiglio federale si è posto l’obiettivo di alleggerire i piani finanziari da 600 milioni a 1 miliardo di franchi all’anno a partire dal 2025.
A tal fine, nelle prossime settimane vuole approfondire ulteriormente vari provvedimenti. Una parte degli averi della cassa di disoccupazione deve essere utilizzata a beneficio della Confederazione. Anche il contributo dello Stato al fondo per l’infrastruttura ferroviaria potrebbe essere ridotto senza compromettere l’ampliamento o l’esercizio dell’infrastruttura ferroviaria, viste le elevate riserve del fondo.

Servirà «grande disciplina»

La più grande spesa federale è rappresentata dall’AVS. Pertanto, secondo il Consiglio federale, dovrebbero essere esaminate misure anche in questo settore. Il focus qui è sugli adeguamenti all’attuale disparità di trattamento delle vedove e dei vedovi, che devono essere comunque rivisti secondo una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.
È probabile che seguiranno ulteriori misure per poter prevenire altri deficit strutturali. Il Consiglio invita inoltre il Parlamento a esercitare moderazione nella politica di spesa, in modo che le uscite non continuino ad aumentare. «È quindi ancora necessaria una grande disciplina nella politica della spesa pubblica» ha scritto il Consiglio federale.

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