Il prezzo del gas crolla sotto i 100 euro. Ora si spera in bollette meno care

Matteo Casari

25/10/2022

25/10/2022 - 16:11

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Stamattina la quotazione del gas naturale è scivolato a quota 93,80 euro per megawattora, valore minimo da giugno. Di questo passo si noteranno prezzi più bassi nelle bollette già dai prossimi mesi.

Il prezzo del gas crolla sotto i 100 euro. Ora si spera in bollette meno care

Il prezzo del gas è sceso sotto i 100 euro per megawattora nelle quotazioni di stamattina. Il Dutch Title Transfer Facility (TTF), l’indice di riferimento per il prezzo del gas naturale, segnava valori vicini ai 95 euro/megawattora, un aspetto che fan ben sperare i cittadini sulla diminuzione delle bollette.

Quotazione del TTF in calo

La crisi energetica che sta colpendo duramente l’Europa non è di certo scongiurata, ma il recente crollo del prezzo del gas fa ben sperare. I cittadini del Vecchio Continente erano sempre più impauriti dall’impennata delle bollette e dal razionamento dei riscaldamenti, ormai rassegnati a dover affrontare un inverno più freddo e dispendioso del solito. Tuttavia, nelle ultime settimane si è aperto uno spiraglio di luce, con il costo del gas naturale in costante calo, dopo che durante l’estate aveva segnato quotazioni da record.
Nel mese di agosto, infatti, il gas aveva raggiunto 339 euro per megawattora, come conseguenza allo stop dei rifornimenti di gas dalla Russia all’Europa, in seguito alle sanzioni contro Mosca dopo aver invaso l’Ucraina.

Le cause della diminuzione del prezzo

Oggi, la quotazione del TTF ha toccato livelli minimi da giugno, a 93,8 euro per megawattora sul gas in consegna a novembre 2022. Se paragonato ai massimi raggiunti ad agosto, siamo a un valore circa un terzo rispetto a quei livelli.
Il netto calo recente del prezzo del gas naturale è dovuto a una serie di fattori. Il primo è senza dubbio un clima sorprendentemente mite per la stagione attuale: con le temperature ancora alte, il posticipo dell’accensione dei riscaldamenti sta permettendo un maggiore accumulo di scorte per i mesi più freddi in arrivo. Agli stoccaggi europei ormai pieni si aggiunge la grande quantità di gas naturale liquefatto (GNL) che i Paesi europei hanno preventivamente acquistato, e che seppur più costoso, rappresenta una valida alternativa al comune gas naturale, anche per il futuro. Infine, le misure dei Paesi volte a rallentare le attività economiche per non far crescere troppo l’inflazione, hanno influenzato positivamente il prezzo del gas, provocando un calo della domanda.

L’effetto sulle bollette invernali

Il prezzo del gas rimane comunque molto alto rispetto ai livelli pre pandemia, quando veniva scambiato a 20/30 megawatt per ora. Questo calo quindi non tramuterà l’inverno in arrivo in quelli del passato, ma può far ben sperare i cittadini, con una probabile riduzione del prezzo delle bollette.
Per tutelare la popolazione, settimana scorsa l’Unione Europea (Ue) ha raggiunto un accordo sul tetto massimo dinamico per il prezzo del gas, in modo da tenere sostenibili i costi dell’approvvigionamento e limitare la speculazione che contribuiva ai rialzi della quotazione del TTF.
Dal mese di novembre, qualora i valori del gas dovessero stabilizzarsi su queste cifre, i cittadini dei Paesi membri dell’Ue potranno beneficiare delle riduzioni in bolletta. Tra cui Italia e Germania, nazioni dalle quali la Svizzera compra gas.
Ne deriva, dunque, che anche la Confederazione ne dovrebbe beneficiare, non possedendo grandi stoccaggi di gas sul territorio. La Svizzera potrà quindi acquistare gas a prezzi ridotti, anche se per il futuro si intende provvedere con impianti di stoccaggio propri per tutelare meglio l’approvvigionamento energetico della popolazione.

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