La crisi in Iraq non scalfisce i mercati: il prezzo del petrolio è in calo

Sara Bracchetti

30/08/2022

30/08/2022 - 12:54

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A mezzogiorno di oggi, un barile costava 102,41 dollari, ben 2,68 in meno di ieri. Preoccupano però la situazione in Libia e le dichiarazioni dell’Arabia Saudita.

La crisi in Iraq non scalfisce i mercati: il prezzo del petrolio è in calo

Prezzi del petrolio in discesa. A mezzogiorno di oggi, un barile (159 litri) di Brent del Mare del Nord costava 102,41 dollari: 2,68 in meno rispetto a ieri. In calo anche il prezzo di un barile di West Texas Intermediate (WTI).

Dall’Iraq esportazioni stabili

A spingere al ribasso, le notizie che giungono dall’Iraq. La compagnia petrolifera statale irachena Somo ha infatti dichiarato che le esportazioni di petrolio sono rimaste invariate nonostante il feroce conflitto nel paese in atto. Gli scontri sono attualmente in corso. Secondo al-Jazeera, ci conterebbero già almeno 30 morti e oltre 700 feriti, ma il bilancio potrebbe essere più grave.

Le incertezze del futuro

Oltre ai disordini in Iraq, anche la situazione in Libia preoccupa i mercati. «Nel fine settimana ci sono stati violenti scontri nella capitale libica Tripoli, con diverse vittime, che sollevano nuovi dubbi sulla stabilità del Paese e quindi anche sulla produzione di petrolio in Libia», scrive l’esperto di Commerzbank Carsten Fritsch. La produzione era appena tornata alla normalità dopo mesi di blocchi dei giacimenti petroliferi e dei porti. Non bastasse, l’Arabia Saudita ha annunciato che nel prossimo futuro potrebbe essere ridotta la produzione della rete petrolifera OPEC+.

La paura: domanda in calo

La preoccupazione dominante è che il previsto significativo rallentamento dell’economia globale possa ridurre notevolmente la domanda di petrolio greggio, benzina e diesel. Un quadro non rassicurante, anche alla luce del fatto che i prezzi del petrolio restano a livelli elevati, a causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni dei paesi occidentali contro la Russia.

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