Il nuovo centro competenze è attivo in seno al Dipartimento ambiente costruzioni e design della Supsi e garantisce il coordinamento trasversale delle attività associate a ricerca applicata, formazione di base e continua e prestazioni nell’ambito del cambiamento climatico.
Le sfide che il cambiamento climatico sta imponendo all’essere umano vengono colte seriamente dalla Scuola universitaria professionale della Svizzera Italiana (Supsi) che in tutta risposta ha deciso di contribuire attivamente dando vita al Centro competenze cambiamento climatico e territorio (Ccct) presentato oggi alla stampa. Inserito nel Dipartimento ambiente costruzioni e design (Dacd), la nuova unità ha l’intento di garantire un coordinamento trasversale di tutte le competenze interdisciplinari e delle attività associate a ricerca applicata, formazione di base e continua e prestazioni di servizio nell’ambito del cambiamento climatico.
Punto di coordinamento fondamentale per il territorio, la sua formazione coincide con l’impegno al dialogo tra società civile e comunità scientifica.
«Per noi significa posare un altro mattone – afferma Franco Gervasoni, direttore generale Supsi – La sostenibilità è un tema sempre più centrale e complesso e per questo è importante creare maggiori connessioni». E puntualizza: «le università hanno assunto un ruolo centrale nello sviluppo di riflessioni in questo ambito».
Monitoraggio del territorio
Attivi saranno 50 ricercatori e ricercatrici con competenze in 80 campi specifici tra cui lo sviluppo di sistemi di sorveglianza e misure integrate di controllo delle zanzare, il monitoraggio del riscaldamento del permafrost nelle Alpi ticinesi, la stima dei potenziali di sfruttamento delle energie rinnovabili e di risparmio energetico e la valutazione quantitativa e qualitativa delle acque superficiali sotterranee.
Un centro per potenziare il dialogo
Alla presentazione, anche il Prof. Silvio Seno, direttore del Dacd della Supsi che ha aperto il suo intervento presentando alla stampa un grafico illustrante la temperatura media estiva in superficie del lago di Lugano, per mostrare quello che sta accadendo «vicino a noi». «L’idea del centro nasce per coordinare e coordinarci, vuole essere un nucleo di aggregazione che favorisca dialogo e consapevolezza sul territorio».
Tre macro-aree di ricerca
Articolate in tre macro aree le attività di ricerca del Ccct volgono a studiare i fondamenti scientifici dei cambiamenti climatici, l’adattamento e la loro mitigazione.
«Le tre macro-aree di competenza sviluppate riprendono i tre gruppi di lavoro del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) – ha spiegato Cristian Scapozza, responsabile del centro – con la volontà di declinare le risposte scientifiche al fenomeno globale del cambiamento climatico alla scala regionale e locale. Lavorando a stretto contatto con enti pubblici, associativi e scientifici, l’obiettivo del Centro è quello di supportare la creazione di un territorio resiliente agli eventi climatici estremi, capace di riconoscere gli accresciuti pericoli dovuti ai cambiamenti climatici e in grado di rispondere con la necessaria transizione socio-economica».
Collaborazione con il Cantone
La collaborazione con gli enti del territorio è indispensabile per la Supsi che da quasi un trentennio prosegue il dialogo con l’Amministrazione cantonale. Il mandato attualmente in corso consta di un importo di 1,5 milioni di franchi all’anno per il periodo 2020-2024. Nell’ambito del mandato le prestazioni hanno riguardato settori delle acque, pericoli naturali, geologia, energia, materiali e costruzioni, sviluppo sostenibile e comunicazione. «La collaborazione con la Supsi – ha commentato Michele Fasciana, Capo Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili del Dipartimento del territorio - permette in questi contesti ai servizi cantonali di confrontarsi con la ricerca applicata avanzata e con le nuove tecnologici emergenti».
TicinoEnergia
Nel nuovo centro integrata anche TicinoEnergia che collabora già da diverso tempo con la Supsi, anche in ambito di progetti di ricerca. «L’associazione TicinoEnergia, neutrale e senza scopo di lucro - ha spiegato Fabrizio Noembrini, direttore TicinoEnergia - vanta tra i suoi fondatori il Cantone e la Supsi. Il Cantone promuove da tempo un’azione coordinata in materia energetica e in quest’ottica sostiene l’Associazione nello svolgimento dei compiti assegnati nell’ambito della sensibilizzazione, della consulenza, della formazione continua e della garanzia della qualità del costruito».
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