La perdita di forza dell’euro ha raggiunto il suo punto più basso oggi verso le 14, quando è stata scambiata al minimo di 0,9743 franchi.
Un super-franco svizzero ha messo a segno oggi un altro primato sull’euro. Le quotazioni della valuta rossocrociata sono scese sotto quota 98 centesimi per 1 euro, toccando un minimo storico. Il riferimento record rimane sempre 0,9652 franchi registrato nel 2015.
Effetto gas
La perdita di forza dell’euro ha raggiunto il suo punto più basso oggi verso le 14, quando è stata scambiata al minimo di 0,9743 franchi.
A dare il colpo di grazia alla divisa dell’Unione europea è stata la notizia relativa al ridimensionamento della fornitura di gas, tagliata da Gazprom di un ulteriore 20%.
Franco troppo forte?
Come riferivamo già su queste pagine ai primi di luglio, il franco prosegue la sua corsa di rafforzamento, nonostante le difficoltà di approvvigionamento che agiscono da freno: il sondaggio di Switzerland Global affermava settimane fa che i prossimi sei mesi continueranno lungo un percorso robusto di rialzo. Prospettiva ribadita dal barometro di Credit Suisse, concorde nell’affermare che l’eccezionale impennata delle esportazioni registrata nel 2021 e nella prima parte del 2022 non solo si confermerà, ma supererà se stessa.
Conseguenze per l’economia interna
Dal punto di vista svizzero, la notizia del rafforzamento della divisa nazionale potrebbe essere non così cattiva. Lo sostiene Edoardo Beretta, professore titolare della facoltà di Scienze economiche dell’Università della Svizzera Italiana a Lugano. «Il franco forte è una moneta rifugio - aveva spiegato tempo fa l’economista -. Lo è stata storicamente e oggi lo è ancora di più, non solo perché l’economia svizzera in molti ambiti, fra cui quello economico, continua ad avere un ruolo che potremmo definire “terzo”, ma perché è meno vincolata a dinamiche complesse come quelle dell’Eurozona, che dipendono da 19 Paesi".
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