L’appello: "Tutti siamo chiamati a fare sacrifici e sarebbe sbagliato e pericoloso limitarsi interrompendo o limitando determinate attività aziendali, considerate troppo energivore".
La recente comunicazione della Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom), secondo cui anche la Svizzera deve prepararsi a un’eventuale penuria di corrente, conferma - secondo la Camera di Commercio del Canton Ticino - quanto sia delicata la situazione energetica attuale, spingendo l’ente a formulare un’analisi più approfondita circa i prossimi scenari che si troveranno ad affrontare le aziende locali.
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Cosa minaccia l’economia
Nella relazione pubblicata sul proprio sito, l’ente camerale ticinese prende atto come il conflitto russo-ucraino, l’interruzione dell’erogazione di gas e la grave situazione di siccità costituiscano un mix ad alto rischio per l’economia mondiale e locale.
"La valutazione della Commissione federale dell’energia è inquietante - si legge nella nota -. Da una parte vi è l’interdipendenza di una moltitudine di fattori interni come il livello dei laghi artificiali e la manutenzione delle centrali nucleari, dall’altra parte la dipendenza da quanto avviene sullo scenario internazionale".
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Garanzie per il futuro
Nonostante il Consiglio federale abbia annunciato di voler comunicare entro fine agosto quali interventi intende attivare per garantire un corretto approvvigionamento energetico al Paese, la Camera ticinese ha espresso la propria preoccupazione. "Le prime indicazioni - continua la nota - non ci permettono di essere pienamente fiduciosi, visto che si lavora soprattutto su scenari che andrebbero a colpire principalmente le aziende, obbligandole a una riduzione dell’indice produttivo, limitandone significativamente le attività. Non è corretto pensare di poter scindere l’economia dai cittadini. In più occasioni abbiamo sottolineato come alcune risoluzioni settoriali, mettano a grave rischio la serenità delle persone che, proprio da queste attività dipendono. Ci siamo messi alle spalle l’effetto “domino” delle chiusure in pandemia? Per memoria storica, non più di un anno fa, abbiamo potuto, purtroppo, constatare il costo umano e finanziario di scelte di parte".
Transizione energetica troppo lenta
"L’illusione di una scelta di transizione energetica unilaterale, tra eolica e solare, sta tramontando - afferma il documento della Camera di commercio ticinese -. Rinunciare al petrolio come fonte energetica è un’operazione delicata e per niente scontata, perché dal greggio non si ricavano soltanto benzina, gasolio e olio combustibile, che a tutt’oggi muovono i trasporti privati e pubblici e riscaldano gran parte degli edifici privati e pubblici in tutto il mondo.
Scenari possibili
Quali alternative energetiche esistono con concretamente allo stato dell’arte, si domanda la Camera.
"E’ corretto cercare di ridurre le dipendenze, illusorio pensare di eliminarle, sbagliato vendere ipotetiche nuove soluzioni con faciloneria. Tutti siamo chiamati a fare sacrifici e sarebbe sbagliato e pericoloso limitarsi interrompendo o limitando determinate attività aziendali, considerate troppo energivore. Sarebbe un messaggio doppiamente sbagliato, economicamente e socialmente".
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Appello all’unità
"Tutti devono essere chiamati a contribuire al superamento delle difficoltà che coinvolgono il Paese - sottolinea la Camera -. È questo l’atteggiamento che diventa vincente in ogni contesto, presente e futuro. Creando e spiegando una coerenza e responsabilità sociale nella sua interezza è certamente una forza sulla quale potremo contare anche nelle sfide future. La coesione delle parti, il rispetto reciproco e lo stesso intento rappresentano la differenza".
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