Negli scambi di venerdì i titoli Asia-Pacifico sono ampiamente diminuiti in seguito a un tonfo notturno a Wall Street, con il Dow Jones che registra il suo giorno peggiore dal 2020.
Fine settimana turbolento per i mercati. Azioni e obbligazioni precipitano pesantemente in un contesto così precario che non lascia tranquilli gli investitori. Mentre il dollaro continua a guadagnare terreno, aumentano i costi finanziari e in Cina continua il blocco imposto dal Governo a causa del Covid; una situazione che mette a rischio i titoli finanziari. Negli scambi di venerdì i titoli Asia-Pacifico sono ampiamente diminuiti in seguito a un tonfo notturno a Wall Street, con il Dow Jones che registra il suo giorno peggiore dal 2020.
Precipita Wall Street
Il Nasdaq Composite, costituto da molte delle più grandi società tecnologiche statunitensi, è sceso del 5%. Anche l’indice blue-chip S&P 500 è diminuito in modo significativo, scivolando del 3,5% con oltre il 95% dei titoli nel benchmark che ha chiuso al ribasso. Andamento all’insegna del rosso per tutti i grandi settori: industria (tra cui le società di beni di consumo discrezionali) e tecnologia.
Indici Usa: bilancio di quattro mesi pessimi
Il bilancio del primo quadrimestre per gli indici a Wall Street è stato davvero terribile. A cominciare dallo S&P 500 che cedendo il 13,3% ha segnato il peggior inizio anno dal 1939. Segue a ruota il Nasdaq Composite che oltre ad aver chiuso il peggior mese dal 2008, ha perso il 21,2% consacrando il peggior inizio anno dal 1971, anno della sua costituzione. E poi il Dow Jones che, tra gennaio e aprile di quest’anno, ha segnato una spinta verso il basso del 14,69%.
In questi mesi gli indici sono stati influenzati da inflazione, problemi sulle filiere, guerra in Ucraina e nuova ondata di casi di Coronavirus in Cina.
La situazione in Asia
Dall’altra parte del Pacifico, in Asia, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guidato le perdite a livello regionale, essendo sceso del 3,57% nel pomeriggio. Nella Cina continentale, lo Shanghai Composite e lo Shenzhen Component perdono oltre il 2%.
“In Asia – ha commentato Richard Martin, consulente aziendale e amministratore delegato di Ima Asia - siamo molto influenzati da ciò che fa la Fed statunitense e dall’economia statunitense, ma ora affrontiamo il problema zero-Covid dalla Cina. Molti componenti e materiali provengono dalla Cina, quindi oltre alla domanda debole nazionale, avremo una carenza di componenti che dal lato dell’offerta nei mercati asiatici interromperà il funzionamento delle fabbriche.”
Compensa la Borsa di Tokyo
Dopo tre giorni festivi, la Borsa di Tokyo riesce a chiudere in rialzo sostenuta dal calo dello yen che ha permesso di bilanciare il sell-off avuto a Wall Street nella giornata di giovedì. Lo yen nella giornata di venerdì ha continuato a indebolirsi nei confronti del dollaro, sostenendo l’indice Nikkei che ha fine seduta guadagnava lo 0,69% a 27.003 punti. Indice Topix su 0,90% a 1.915,65 punti.
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