Il fenomeno, in aggravamento su scala mondiale, comporta sempre più spesso il ricorso alle scorte obbligatorie. Nel 2022 sono aumentate del 3%, soprattutto per analgesici e antibiotici.
La filiera del farmaco è sotto stress e lo è ormai da diverso tempo. L’anno scorso le difficoltà di approvvigionamento di medicinali a uso umano d’importanza vitale hanno registrato un nuovo record, così come i prelievi dalle scorte obbligatorie. Lo ha segnalato il centro di notifica degli agenti terapeutici, facente capo all’Approvvigionamento economico del Paese (AEP) nel suo rapporto annuale.
Fenomeno in peggioramento su scala mondiale
Diversi i motivi che aggravano le difficoltà di approvvigionamento di farmaci: forte dipendenza da pochi siti di produzione, progressiva riduzione delle scorte private, nuove condizioni di mercato dopo la pandemia, perturbazioni in campo economico a seguito della guerra in Ucraina, nonché le dimensioni modeste del mercato svizzero in termini internazionali. Sono tutti fattori che rendono la filiera del farmaco davvero minata. Una situazione ben nota ai farmacisti che oramai da diversi anni hanno lanciato i primi allarmi.
Nel 2016, l’Aep ha istituito il centro di notifica degli agenti terapeutici e da allora le difficoltà di approvvigionamento sono costantemente aumentate. Fanno eccezione solo il 2020 e 2021, i due anni maggiormente colpiti della pandemia. L’anno scorso il centro di notifica ha registrato carenze in 201 casi, una cifra record che rappresenta un aumento del 46 % rispetto all’anno precedente (137) e di quasi il 10 % rispetto al 2019 (184). Più della metà riguardavano antibiotici (35 %) e analgesici (19 %).
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Nel 2022 autorizzati 121 prelievi dalle scorte obbligatorie
Quando le difficoltà nell’approvvigionamento di beni essenziali diventano maggiori, entrano in gioco le scorte obbligatorie: nel 2022 l’AEP ha autorizzato il ricorso a queste scorte in 121 casi, pari al 36 % in più rispetto all’anno precedente (89). Nel 2022 sono state liberate principalmente scorte di analgesici e antibiotici (rispettivamente nel 49 % e nel 35 % dei casi), mentre nel 2021 erano stati prelevati soprattutto analgesici (58 %) e vaccini (24 %).
Quando le scorte obbligatorie vengono liberate, i prodotti, ad esempio i farmaci, sono immessi sul mercato in varie fasi attraverso i normali canali di vendita (in particolare le farmacie). L’obiettivo è quello di distribuire i prodotti sul mercato nel modo più uniforme possibile per tutto il periodo in cui scarseggiano, così da coprire almeno in parte il fabbisogno nazionale.
Contromisure già in atto o in fase di valutazione
Oltre a registrare i problemi di approvvigionamento, il centro di notifica degli agenti terapeutici pubblica regolarmente elenchi aggiornati sul sito dell’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE), con informazioni e raccomandazioni su come affrontare circostanze di questo tipo.
Visto il peggioramento della situazione, nel febbraio 2023 è stata costituita una task force sotto la guida dell’AEP; questo gruppo di lavoro ha sviluppato e implementato diverse misure a breve termine, tra cui la vendita sfusa di alcuni farmaci, ancora in vigore.
L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e l’AEP stanno esaminando un catalogo di misure volte a migliorare la situazione a medio e lungo termine. Dato che le cause della maggior parte dei problemi di approvvigionamento sono di portata globale, la Svizzera ha un influsso limitato ed è quindi necessario promuovere una cooperazione a livello internazionale.
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