Percentuali in crescita inarrestabile secondo il sondaggio di bonus.ch, con la Svizzera italiana a fare da traino: quasi il 65% preferisce le carte di credito al contante, a fronte di una media nazionale che non arriva al 60% pieno.
Avreste mai detto che, ad essere più affezionata ai contanti, oggi sia la Svizzera tedesca, dove si registra le percentuale maggiore di utilizzo? Solo un 22,8% invero, a fronte di un 60% circa che predilige la carta di credito, ma comunque maggiore di quella media che, calcolata sull’intero territorio elvetico, vede un misero 18% dei clienti pagare brevi manu con monete e banconote. Percentuale che, peraltro, è in calo progressivo e inarrestabile.
Una nazione ormai ostile ai soldi di carta
Insomma, anche il Canton Ticino, che fino a qualche anno fa si trovava indietro rispetto alla più evoluta e tecnologica Svizzera tedesca, ha iniziato a premere sull’acceleratore sulla strada dell’abbandono al contante, al punto da fare addirittura meglio di chi era avanti. Si tratta di un campione, circa 2500 persone intervistate per conto di bonus.ch, ma rappresentativo di una tendenza che vuole il Paese ormai allineato e pronto a modernizzare i metodi di pagamento, contrariamente alle statistiche di Swiss Payment Monitor.
La ragione principale? La comodità
Carte, anzitutto, sempre più popolari grazie alla comodità che sanno garantire: in questo primo scorcio del 2023, secondo le dichiarazioni degli intervistati, le preferirebbe il 59,4% della popolazione al momento di saldare il conto in negozio. Ma anche telefoni, sempre più frequentati: addirittura il 12% della gente, che sembra poco ma in rapporto a quel che accade fuori dai confini è invece numero elevatissimo.
Carte e cellulari: Canton Ticino in testa
Un incremento del 2% nell’uso delle carte, passate dal 57% del 2022 al 59% odierno, e addirittura di oltre il 4% per i cellulari, dall’8,1% al 12,2%, mentre per il denaro contante il ribasso supera il 3%, dal 21.2% al 18.1%. Ed è la Svizzera italiana, a sorpresa, a dettare le tendenze, con le percentuali più elevate nell’uso delle carte (64.6%) e del telefono cellulare (16.1%). Altra sorpresa: il merito non è affatto, o non solo, dei giovani.
Giovani, ma non solo: gli over 60 fanno meglio
Se è vero infatti che grande contributo danno gli under 30, con il loro 19,1%, è fuori di dubbio anche però che a dettare la linea siano gli over 60, con un eccellente 22.1% che usa le tessere. Il cellulare, però, fra queste fasce d’età attecchisce meno: è infatti prediletto da chi ha fra i 30 e i 39 anni. Quali che siano gli utilizzatori, resta il fatto che in dieci anni l’incremento è stato appassionante. Se nel 2014 ad utilizzare la carta almeno una volta a settimana per i pagamenti era soltanto il 48.1% delle persone, questa percentuale è salita a oltre il 60% nel 2023.
Ma il merito è soprattutto del Covid
Ragioni? Una su tutte, e anche abbastanza ovvia: il Covid e l’esigenza di prevenire i contagi, dunque di "toccare con mano" il meno possibile qualsiasi potenziale mezzo di infezione. Anche se, fra le ragioni indicate nel sondaggio, prevalgono - quantomeno oggi - la semplicità (43.5%) e la tranquillità di non portarsi appresso troppi soldi, (27.4%). Sempre più popolare la versione contactless delle carte, che nel 2020 erano considerate pericolose dal 30%. Ora solo il 15% la pensa a quel modo. Per il 14% del campione il contactless è indispendabile (6% nel 2020), per il 58% è comodo (44%).
Innalzare la soglia massima contactless
A farne la fortuna, va detto, pare sia stata la decisione di innalzare la soglia massima di pagamento senza contatto e senza codice Pin da 40 a 80 franchi, in tempo di pandemia. Anche se un terzo degli intervistati la considera troppo bassa: l’auspicio è di arrivare almeno a 100 franchi.
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