Controversie sugli affitti, mai così poche: -17% in un anno

Sara Bracchetti

10/05/2022

10/05/2022 - 16:32

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I numeri di nuove procedure di conciliazione registrati nella seconda metà del 2021 sono i più bassi degli ultimi dieci anni. Ma davvero vuol dire che va tutto bene? Sommaruga, associazione inquilini: «La gente ha paura».

Controversie sugli affitti, mai così poche: -17% in un anno

È dal 2011 che non si vedevano numeri così. Pare che i conflitti tra locatari e inquilini siano in discesa progressiva: nella seconda metà dello scorso anno, hanno toccato livelli che non si vedevano da dieci anni. Richieste di pagamento (15,9%) e risoluzioni di contratti (15,4%) le tipologie più frequenti, mentre le questioni legate a presunti affitti troppo cari sono solo il 4,5%: ma è davvero la fotografia di una situazione più pacifica o rispecchia, al contrario, una rinuncia sofferta a intraprendere un’azione che, in ultimo, potrebbe avere conseguenze non felici per l’inquilino?

Affitti troppo cari, ma "va bene" così

Non ha dubbi, al proposito, il presidente dell’Associazione svizzera inquilini Carlo Sommaruga, secondo cui le famiglie in affitto, che si ritrovano a pagare in media ogni mese 370 franchi in più del dovuto, preferiscono mantenere uno status quo ingiusto, piuttosto che rischiare ritorsioni o sfratti. Fatto sta che da luglio a dicembre 2021 sono stati aperti "solo" 11.057 nuovi casi di conciliazione in materia di locazione e affitto: circa l’8,5% in meno rispetto al semestre precedente e il 17,6% rispetto alla seconda metà del 2020. Secondo l’Ufficio federale delle abitazioni, «si conferma quindi una tendenza regressiva».

Nella metà dei casi si trova un accordo

Nella seconda metà del 2021 le autorità di conciliazione hanno risolto 11.421 casi, su un totale di 16.977 procedimenti tra pendenti e nuovi. In 6.073 casi, pari al 53,2 %, la soluzione è giunta a seguito di un accordo tra le parti, sotto forma ora di transazione, ora di acquiescenza o desistenza. In altri 1.873 casi (16,4 %), in mancanza di un’intesa, è stato invece necessario il rilascio dell’autorizzazione ad agire. Altri 2.728 procedimenti (23,9 %) si sono conclusi per ritiro, non entrata in materia, mancanza di oggetto o trasmissione a un tribunale arbitrale. Le procedure di mediazione, a seguito cioè di un’attività extragiudiziale in cui un individuo super partes è riuscita a dirimere la controversie, sono state invece 46.

Il quadro delle controversie fino a 2000 franchi

Per quanto riguarda nello specifico le controversie patrimoniali fino a un importo di 2.000 franchi, in 56 casi (0,5 %) è stata pronunciata una decisione. Fra le proposte di giudizio, 470 (4,1% dei casi risolti) sono state accettate dalle parti; 221 sono invece state respinte .

I motivi più frequenti di discordia

Una valutazione delle cause dei procedimenti conclusi mostra che la «richiesta di pagamento» è stata la più frequente (15,9 %). Seguono le «risoluzioni ordinarie del contratto» (15,5 %), le pigioni iniziali (5 %) e infine le riduzioni e gli aumenti del canone d’affitto (rispettivamente 4,5 % e 3,9 %).

Provare a conciliare prima di tutto

Nei casi di controversie di diritto civile, la procedura decisionale è stata preceduta, come da prassi stabilita dal Codice di diritto processuale civile svizzero, da un tentativo di conciliazione davanti a un’autorità di conciliazione, composta da un presidente, persona indipendente, e da un numero uguale di rappresentati dei locatari e dei locatori.

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