Si conclude quest’oggi la visita del consigliere federale a Pechino, dopo due giorni di colloqui finalizzati a rafforzare gli accordi sottoscritti nel 2016 e lasciati in sospeso dal Covid.
Si conclude oggi la visita del consigliere federale Ignazio Cassis a Pechino, con la quale è stato preparato il terreno in favore di una ripresa del dialogo strategico tra la Svizzera e la Repubblica popolare Cinese. Due giorni di colloqui, martedì 6 e mercoledì 7 febbraio, che hanno permesso di fare il punto su diverse questioni di attualità internazionale e concordare nuove strategie di collaborazione.
Rafforzamento del «partenariato strategico»
In particolare, Ignazio Cassis e il ministro cinese Wang Yi hanno ricordato il «partenariato strategico innovativo» firmato tra la Svizzera e la Cina nel 2016, il cui principale strumento è il dialogo strategico tra i ministeri degli affari esteri. I colloqui tra i due ministri hanno riguardato la cooperazione internazionale, il commercio, il clima, così come le questioni relative ai diritti umani, che sono anche oggetto di un dialogo separato.
Modernizzare l’accordo di libero scambio
Un bilancio dei dialoghi bilaterali esistenti, in particolare nel campo della cooperazione economica, finanziaria e scientifica, ha permesso di misurare il dinamismo e le possibilità di sviluppo delle relazioni tra i due Paesi. Le due parti hanno convenuto sulla necessità di modernizzare l’accordo di libero scambio tra i due Paesi.
La Cina come partner commerciale
Si è parlato anche del sostegno alle imprese svizzere in Cina e delle condizioni relative agli investimenti. I due ministri hanno inoltre discusso della semplificazione delle procedure di rilascio dei visti. La Cina rimane il terzo partner commerciale della Svizzera dopo l’Unione europea e gli Stati Uniti. Alla fine del 2024 sarà presentata al Consiglio federale una nuova strategia Cina 2025–2028 che integrerà gli obiettivi, i valori e gli interessi della Svizzera nei confronti del Paese asiatico.
La promozione della pace
I due ministri hanno anche discusso del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in cui la Svizzera occupa un seggio non permanente fino alla fine del 2024 e dove Cassis ha già pronunciato un discorso rilevante per la pace in Medio Oriente. In cina, ci si è soffermati invece più sul conflitto tra Russia e Ucraina. La pace in Ucraina è stata oggetto di discussioni approfondite. Durante i colloqui sono stati tematizzati i percorsi e i prerequisiti necessari per la pace, in particolare in relazione all’impegno della Svizzera di organizzare una conferenza ad alto livello sulla pace in Ucraina.
Le tappe del viaggio in Asia
Cassis si avvia dunque verso la fine del suo viaggio in Asia, che l’ha visto fare inizialmente tappa in India e in Corea del Sud. In India, Cassis ha incontrato il ministro degli affari esteri Subrahmanyam Jaishankar a Nuova Delhi il 5 febbraio. Le discussioni si sono concentrate su temi strategici relativi alle relazioni bilaterali, come l’accordo di libero scambio. Anche le possibili vie per una pace duratura in Ucraina sono state affrontate durante i colloqui in India.
L’importanza delle regole e della diplomazia
Il 6 febbraio, a Seul, il capo del Dfae e il ministro coreano degli affari esteri Cho Tae-yul hanno espresso il loro impegno a favore di un ordine mondiale basato su regole e hanno sottolineato l’importanza della diplomazia multilaterale. Entrambe membri non permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2024, la Svizzera e la Repubblica di Corea hanno discusso dei loro sforzi congiunti per promuovere la pace e la sicurezza, in particolare nell’Europa orientale e nell’Asia dell’Est. Domani, Cassic concluderà il suo viaggio con una visita ufficiale nelle Filippine.
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