Christopher Mey, Senior Fund Manager di Candriam, propone un’analisi accurata dello scenario macroeconomico che potrebbe caratterizzare l’anno appena avviato.
Il contesto economico globale per il 2022 si annuncia difficile per gli investitori in obbligazioni societarie dei mercati emergenti. L’aumento dei prezzi al consumo, le strozzature nell’offerta e i prezzi delle materie prime creano le condizioni per l’aumento dei tassi di interesse. La relativa calma determinata dall’introduzione dei vaccini nei paesi sviluppati è stata recentemente infranta dalla nuova variante Omicron, un chiaro segno che la pandemia non è ancora finita. Gli investitori devono essere preparati ai potenziali rischi di coda del Covid-19, il cui impatto può protrarsi per anni.
Scenari green
L’aspettativa è che i dati tecnici generali rimangano favorevoli. L’emissione, in rapida crescita da diversi anni, dovrebbe ammontare a un totale di 450 e 500 miliardi di dollari USA in nuove transazioni dal 2002, con circa 100 miliardi di dollari USA di nuovi finanziamenti netti dopo il rimborso delle cedole. È probabile che la domanda degli investitori per le obbligazioni societarie dei mercati emergenti come asset class tenda ad aumentare, mentre la dimensione assoluta dell’emissione sia sufficiente per offrire forti opportunità di diversificazione.
Si prevede che le obbligazioni di sostenibilità rappresenteranno quasi un quinto delle nuove emissioni, di cui circa la metà rientrerà nella categoria dei green bond. Ciò potrebbe attirare un nuovo gruppo di investitori in questa classe di attività.
Valutazioni
Il nostro caso principale presuppone un rendimento del 3-6% in 12 mesi (calcolato in dollari). I rendimenti assoluti realizzati dipenderanno fortemente dai rendimenti dei Treasury statunitensi. Prevediamo tassi di insolvenza delle imprese dei mercati emergenti globali del 3-4% nel 2022, che equivale a un "fair value" dell’indice CEMBI BD di circa 250 punti base e implica un potenziale di restringimento degli spread di circa 60-70 punti base, principalmente nel segmento dei voti più bassi. Sebbene gli spread odierni siano al di sotto della media storica, sembrano risentire dei miglioramenti del credito negli ultimi trimestri.
Le difficoltà, rendono più forti
In linea di principio, le aziende dei paesi emergenti superano la crisi sanitaria a pieni voti. Siamo rimasti colpiti dal bilancio proattivo e dalla gestione della liquidità a cui abbiamo assistito in questi tempi. In molti casi, gli emittenti di obbligazioni societarie dei mercati emergenti sono già tornati ai livelli di EBITDA 2019; e questo con margini EBITDA crescenti. L’indebitamento netto è migliorato da un fattore di circa 2,3 in media a 1,7 nel 2021, con una copertura degli interessi in aumento. La liquidità è a un livello molto favorevole nella maggior parte dei settori.
Il miglioramento delle tendenze del credito può essere visto nel calo nei tassi di insolvenza. I tassi di insolvenza sono saliti alle stelle durante l’apice dell’epidemia di Covid nel 2020, superando il 5% per la prima volta dal crollo delle materie prime del 2015-2016 e solo la seconda volta dalla GFC del 2007-2008. Dai minimi della crisi finanziaria di Covid alla fine del primo trimestre del 2020, abbiamo assistito a un significativo miglioramento delle insolvenze con il progredire della pandemia, la riapertura dell’economia e il lancio dei vaccini. Anche se prevediamo un nuovo aumento dei tassi di insolvenza all’inizio del 2022, gli eventi si concentreranno sul settore immobiliare cinese, dove l’accresciuta incertezza e una serie di insolvenze di alto profilo avranno un vasto impatto.
Sostenibilità
Per gli investitori orientati ai criteri ESG, ci sono novità in vista. Sebbene le specificità delle normative europee sulla Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) influiscano principalmente sui gestori patrimoniali europei, la questione sta guadagnando terreno anche tra gli intermediari finanziari e gli emittenti dei mercati emergenti. Fortunatamente, stiamo assistendo ad una maggiore trasparenza da parte dei dipartimenti per le relazioni con gli investitori, un dialogo più attivo e un impegno più serio su questo problema. Questi progressi stanno portando ad un aumento significativo delle obbligazioni legate alla sostenibilità, mentre una nuova base di investitori è attratta da queste opportunità.
Scadenze elettorali
Il calendario elettorale è una fonte comune di volatilità nei mercati emergenti e il 2022 sembra destinato a essere un grande anno al riguardo. A maggio si terranno due elezioni presidenziali: in Colombia e nelle Filippine. Tuttavia, le elezioni più importanti saranno quelle in Brasile, che si terranno ad ottobre. È altamente probabile che il flusso e riflusso del ciclo politico in questi principali mercati emergenti influirà sugli spread del settore societario intorno alle date elettorali poiché gli investitori valutano i candidati e l’impatto della loro manifestazione.
Tendenze macroeconomiche
Il tapering della Fed - inteso come il graduale rallentamento degli acquisti di assets su larga scala -, la direzione dei rendimenti core e il ritmo del loro aggiustamento avranno un impatto significativo sui risultati. I valori delle materie prime sono relativamente elevati e ci sono poche prove che lo slancio migliorerà significativamente i bilanci degli emittenti incentrati su questi beni.
La geopolitica sarà un altro fattore chiave di ritorno poiché le ambizioni territoriali della Cina si scontrano con gli interessi degli Stati Uniti nell’Asia-Pacifico, mentre aumentano le tensioni tra Russia e Ucraina.
Gli spread delle obbligazioni immobiliari cinesi sono ora a livelli estremamente interessanti. Il settore rappresenta ora 22 punti base, ovvero il 7%, dell’ampio spread diversificato CEMBI benchmark, con un peso dell’indice di appena l’1,6% per tutte le obbligazioni societarie EMD.
Dove sono le sorprese?
Nessuno si sorprenderà se il settore immobiliare cinese, le tensioni geopolitiche, le elezioni e l’andamento dei tassi di interesse statunitensi terranno impegnati gli analisti quest’anno.
Nonostante la pandemia, parametri di credito e dati tecnici migliori del previsto rendono interessanti le prospettive per le obbligazioni societarie dei mercati emergenti. La prevista emissione di obbligazioni incentrate sulla sostenibilità, nuove anche per i mercati maturi, è una piacevole sorpresa che dovrebbe attrarre un nuovo gruppo di investitori.
Tuttavia, il 2022 sarà un anno difficile per gli investitori che desiderano diversificare i propri portafogli in obbligazioni societarie dei mercati emergenti. Selettività e integrazione ESG potrebbero essere ancora una volta le parole d’ordine nell’attuazione di queste strategie.
a cura di Christopher Mey
Senior Fund Manager di Candriam
(Società di gestione patrimoniale globale specializzata negli investimenti sostenibili)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter