In vigore dal primo ottobre un pacchetto di misure che concede maggiore discrezionalità ai giudici, così da valutare caso per caso e non applicare pene uguali per tutti ed eccessivamente severe per qualcuno.
Appuntamento al 1° ottobre: in altre parole, resta solo un mese e mezzo di tempo per aggiornarsi alle nuove regole della strada, disposte dal primo pacchetto di norme deliberate nel corso della revisione della legge federale sulla circolazione stradale (LCStr) congedata nel novembre 2021. Che intendono sanzionare, in particolare, la guida spericolata e le violazioni commesse con licenza di condurre in prova, ma affidando più potere discrezionale ai giudici e tollerando le infrazioni più lievi. Agevolazioni saranno poi previste per i soccorsi e le forze dell’ordine. Un cambiamento dunque verso una maggiore comprensione dell’utente, che dovrebbe rincuorare i più ligi al dovere.
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Il reato più grave resta quello della guida spericolata, per la quale continueranno a essere previste la pena detentiva minima di un anno e la sospensione della patente per due anni. Ai giudici verrà però concessa la facoltà di valutare le circostanze del singolo caso ed evitare sanzioni eccessivamente rigide non necessarie. Se per esempio l’autore del reato è incensurato, la condanna detentiva potrà essere inferiore a un anno e in tal caso anche la durata del provvedimento sospensivo potrà essere ridotta a dodici mesi.
Un occhio di riguardo ai neo-patentati
Anche l’errore commesso involontariamente da chi è da poco sulla strada riceverà maggior cura. Un’infrazione lieve compiuta durante il periodo di prova non comporterà cioè né l’annullamento della patente né una proroga di tale periodo. L’estensione di un anno scatterà soltanto in caso di sospensione della licenza in seguito a infrazione medio-grave o grave, mentre la scadenza definitiva del documento subentrerà alla seconda infrazione medio-grave o grave.
Agevolazioni per i servizi di soccorso
I giudici saranno poi chiamati a mitigare la pena in caso di violazioni del codice stradale da parte di conducenti di veicoli della polizia, dei vigili del fuoco, del servizio sanitario o della dogana, durante interventi di emergenza o necessari dal punto di vista tattico. Si valuterà esclusivamente la differenza tra la velocità tenuta e quella che sarebbe stata adeguata all’intervento, e non più quella massima consentita. Sarà inoltre sempre possibile ridurre la durata minima del periodo di sospensione della patente prevista per legge.
Multe disciplinari: responsabile anche l’impresa
Una grossa novità riguarderà infine le persone giuridiche: società e imprese cui è intestato il veicolo, guidato da conducenti che, finora, potevano riuscire a sfuggire con più agio alle sanzioni personali. Ebbene, da ottobre saranno sanzionabili anche i datori di lavoro, per esempio: la polizia chiamerà una ditta a rispondere di una violazione, se si rifiuterà di comunicare il nome di chi si trovava al volante.
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