Crescono le vendite dl comparto non alimentare, mentre rimane piatto il consumo di prodotti alimentari, bevande e tabacchi.
Tornano a salire le cifre d’affari del commercio al dettaglio. Nel mese di giugno, dopo la correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, sono aumentate in termini nominali del 3,2% su base annua. Lo ha reso noto l’Ufficio federale di statistica (Ust) tramite un comunicato stampa, in cui spiega inoltre che, al netto delle variazioni stagionali, hanno presentato una crescita dello 0,1% in termini nominali rispetto a maggio 2022.
Stando ai dati diffusi dall’Ust, in giugno le cifre d’affari del commercio al dettaglio, corrette in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi e tenuto conto del rincaro, sono aumentate dell’1,2% in termini reali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Mentre, confrontando i dati con i valori registrati in maggio, le cifre d’affari del commercio al dettaglio destagionalizzate hanno presentato una crescita dello 0,1% in termini reali.
Commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi
Dopo la correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, lo scorso mese di giugno, commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una progressione delle cifre d’affari pari all’1,8% in termini nominali rispetto a giugno 2021 (in termini reali +0,3%). Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi ha segnato un aumento delle cifre d’affari dello 0,2% in termini nominali (in termini reali –1,7%), il comparto non alimentare un aumento del 3,4% in termini nominali (in termini reali: +1,8%).
Al netto delle variazioni stagionali, nel mese di giugno 2022 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una stagnazione delle cifre d’affari in termini nominali rispetto a maggio 2022 (in termini reali: +0,1%). Nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi le cifre d’affari sono progredite dello 0,6% in termini nominali (in termini reali: +0,6%), nel comparto non alimentare hanno presentato una diminuzione dell’1,6% (in termini reali: –1,4%).
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