Effetto rincaro: cifre d’affari in aumento del 4,6% per il commercio al dettaglio

A luglio di quest’anno, le cifre d’affari del commercio al dettaglio, corrette in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, sono aumentate in termini nominali del 4,6% rispetto a luglio 2021. Circa la metà di tale incremento è dovuta all’aumento dei prezzi. Al netto delle variazioni stagionali, le cifre d’affari del commercio al dettaglio hanno presentato una diminuzione dello 0,3% in termini nominali rispetto allo scorso giugno. È quanto emerge dai risultati provvisori dell’Ufficio federale di statistica (UST).
A luglio 2022 le cifre d’affari del commercio al dettaglio, corrette in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, sono aumentate del 2,6% in termini reali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’andamento in termini reali tiene conto del rincaro. Rispetto al mese precedente le cifre d’affari del commercio al dettaglio destagionalizzate hanno presentato un calo dello 0,5% in termini reali.

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Commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi

Dopo la correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi, a luglio 2022, il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una progressione delle cifre d’affari pari al 3,5% in termini nominali su base annua (in termini reali: +2,0%). Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco ha segnato un aumento delle cifre d’affari dello 0,8% in termini nominali (in termini reali: –0,9%), il comparto non alimentare un aumento del 6,0% in termini nominali (in termini reali: +4,5%).
Al netto delle variazioni stagionali, a luglio 2022 il commercio al dettaglio, distributori di benzina esclusi, ha registrato una riduzione delle cifre d’affari dello 0,3% in termini nominali rispetto a giugno 2022 (in termini reali: –0,4%). Nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco le cifre d’affari sono regredite dello 0,8% in termini nominali (in termini reali: –0,8%), nel comparto non alimentare hanno presentato una crescita dello 0,4% (in termini reali: +0,3%).