Segnali positivi dalle vendite dei negozi ticinesi nel 2023, anche se lo scenario futuro resta più cupo rispetto a quello del resto della Svizzera.
A inizio anno il commercio al dettaglio ticinese mostra segnali di ripresa. L’ottimismo cresce nei medi e grandi negozi piuttosto che in quelli più piccoli. Tuttavia, il settore ha sofferto nel nostro Cantone nel corso dei mesi passati, e il possibile aumento dei prezzi dei commercianti getta ombre sul futuro.
Avvio di anno positivo
A gennaio i risultati dell’ultima indagine del KOF mostrano segnali di ripresa per l’intero settore del commercio al dettaglio. In particolare sono risultate positive le valutazioni tra i commercianti ticinesi dei medi e grandi negozi: sia in termini di volumi di vendita sia per l’affluenza di clienti.
Sul lato occupazionale la maggioranza degli imprenditori valuta adeguati i livelli di impiego. In termini di prospettive future si registra un peggioramento rispetto alla situazione degli affari, anche se questo non si riflette nelle previsioni relative all’occupazione. Questo è quanto emerge dall’indagine congiunturale commercio al dettaglio in Ticino per il primo mese del 2023.
leggi anche
Come procedono gli affari delle imprese svizzere? Per KOF si respira aria di fiducia. Ecco perché
Commercianti ottimisti, ma non i piccoli negozi
Secondo i dati di gennaio, i commercianti soddisfatti della situazione degli affari sono aumentati rispetto all’indagine precedente e sono diminuiti gli insoddisfatti. Ne risulta un saldo positivo e cresciuto rispetto alla precedente rilevazione sia in Svizzera che in Ticino.
Nel nostro Cantone, relativamente ai prossimi sei mesi, gli ottimisti calano più dei pessimisti facendo abbassare il saldo positivo. Il risultato negativo proviene dai piccoli commercianti che registrano un saldo in netta contrazione.
Migliorano le vendite
La valutazione dei volumi di vendita nell’ultimo trimestre è caratterizzata da una percentuale maggiore di commercianti che rilevano una crescita. Il saldo nazionale torna così positivo, mentre quello cantonale si consolida ulteriormente.
Anche l’indicatore relativo all’affluenza dei clienti è in miglioramento rispetto all’inchiesta precedente. Il risultato positivo sul volume delle vendite è da imputare principalmente ai negozi medi e grandi con quasi il 60% di commercianti positivi. Lo stesso si può dire sull’affluenza di clienti, per i quali i commercianti ottimisti nei negozi medi e grandi contano più del 60%.
Buone le prospettive sull’occupazione
Si osserva un calo del numero d’imprenditori che valutano “insufficienti” i livelli d’occupazione, in particolare tra i piccoli commercianti. La grande maggioranza degli imprenditori, indipendentemente dalla dimensione, considera comunque adeguato il livello d’occupazione. In prospettiva, in Ticino si accenna un lieve miglioramento del numero di esercenti che prevedono che l’occupazione aumenterà.
A livello nazionale l’aumento di chi prevede di ridurre l’occupazione risulta in un peggioramento del saldo che però resta positivo. Il risultato cantonale è dovuto anche in questo caso alla fase positiva dei medi e grandi negozianti, mentre i commercianti piccoli vedono un saldo in contrazione a causa del calo degli ottimisti
I commercianti potrebbero ancora alzare i prezzi
«Il contesto ticinese non corrisponde a quello confederato; gli ultimi tre mesi dell’anno sono stati al di sotto delle aspettative e non vi è stato aumento o crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente» spiega Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio.
«Il clima degli acquisti non è stato influenzato negativamente dalle informazioni quali gli aumenti generali e l’inflazione, risparmiando le vendite di dicembre, tuttora le più importanti per il commercio al dettaglio. Per il prossimo futuro vi è ancora incertezza, i costi maggiorati delle merci potrebbero indurre alcuni commercianti ad aumentare i loro listini, finora mantenuti invariati» conclude Sommaruga.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter