Esportazioni giù del 6,8%. Reggono i mercati verso Francia e Italia.
Il peso dell’inflazione inizia a farsi sentire. Nel mese di aprile lo scambio di merci ha subito un rallentamento in entrambe le direzioni di traffico. In termini destagionalizzati, le esportazioni sono diminuite di ben il 6,8%. Le importazioni del 3,6%, raggiungendo così il livello più basso degli ultimi 12 mesi. In entrambe le direzioni di traffico, il calo ha toccato la maggior parte dei settori. La bilancia commerciale ha registrato un saldo positivo a +2,2 miliardi di franchi.
Cala l’export di prodotti chimici e farmaceutici
Ad eccezione di tessili, abbigliamento e calzature, tutti i gruppi merceologici hanno registrato una contrazione delle esportazioni nell’aprile 2023. Il calo complessivo (-1,5 miliardi di franchi) è stato registrato dai prodotti chimici e farmaceutici, le cui vendite sono scese di 1,2 miliardi di franchi (pari al -10,9%). Qui i prodotti immunologici sono scesi di 667 milioni di franchi (-15,6%), mentre i principi attivi hanno subito un’erosione di oltre un quarto (-370 milioni); anche questi ultimi sono scesi per il secondo mese consecutivo. I settori dei veicoli registrano vera e propria una battuta d’arresto (-175 milioni), così come quelli delle materie plastiche (-109 milioni), annullando i guadagni del mese precedente. Il settore dei macchinari e dell’elettronica (-1,2%) ha registrato cifre in rosso per il terzo mese consecutivo.
Diminuiscono tutti i mercati, tiene l’export verso Italia e Francia
Le spedizioni verso il Nord America (-9,0%) hanno subito un forte calo, dopo l’aumento del mese precedente. Il calo con l’Europa (-4,9%) è dovuto principalmente alla flessione con Slovenia e Spagna (cumulativo: -465 milioni di franchi svizzeri; prodotti chimici per il settore farmaceutico) e Germania (-217 milioni di franchi svizzeri). Al contrario, le consegne in Italia e Francia hanno guadagnato terreno, con il partner italiano che ha registrato il terzo aumento mensile consecutivo. In Asia (-2,0%), le spedizioni verso Hong Kong e la Cina hanno subito una contrazione, mentre quelle verso il Giappone e Singapore si sono rafforzate.
Importazioni: solo l’Asia in crescita
Sul fronte delle importazioni, nove dei dodici principali gruppi merceologici hanno registrato un calo su base mensile. Le importazioni di gioielli sono state le più colpite, con un calo del 12,5% (-98 milioni di franchi), dopo l’aumento dei due mesi precedenti. Tuttavia, il calo delle importazioni è dovuto ai prodotti chimici e farmaceutici, che sono diminuiti di 320 milioni di franchi (-5,6%), in particolare i medicinali (-657 milioni). Anche il settore dei macchinari e dell’elettronica ha sofferto (-112 milioni o -3,7%). Per quanto riguarda i metalli, è proseguita la tendenza al ribasso iniziata a metà del 2022, con una contrazione degli arrivi del 2,8%.
Le importazioni dall’Asia (+4,6%) si sono rafforzate, mentre quelle dal Nord America (-21,3%; USA: -20,8%) e dall’Europa (-3,5%) hanno perso terreno. In Asia, Hong Kong (al livello più alto degli ultimi due anni), Corea del Sud, Cina e Giappone hanno guidato l’avanzata, con un aumento cumulativo di 161 milioni di franchi. Nel Vecchio Continente, gli arrivi da Spagna, Slovenia e Irlanda hanno subito cali a due cifre, anche se gli ultimi due hanno mantenuto un trend positivo. Le importazioni dalla Germania hanno subito una contrazione per il quarto mese consecutivo, raggiungendo il livello più basso degli ultimi dodici mesi.
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