Crescono le importazioni da Slovenia, Spagna e Irlanda, mentre hanno subito una contrazione gli arrivi da Singapore e Cina.
Il commercio estero svizzero si è rafforzato. Nel primo trimestre del 2023, in termini destagionalizzati, le esportazioni sono aumentate del 3,9%, a fronte del calo registrato nell’ultimo trimestre dell’anno scorso pari al 4%. Le esportazioni sono cresciute dell’1,1%. Nonostante mostrino un segno positivo, sono stagnanti dal 3° trimestre del 2022. Lo annuncia questa mattina l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) con un comunicato stampa, dal quale si evince che a trainare in entrambe le direzioni, c’è il settore chimico-farmaceutico. La bilancia commerciale ha chiuso con un’eccedenza di 8,3 miliardi di franchi svizzeri.
Commercio estero con la Russia
Il commercio con la Russia continua. Nel marzo 2023, le importazioni dalla Russia ammontavano a 569 milioni di franchi svizzeri. Di cui, 565 milioni di franchi svizzeri (10.117 chilogrammi) derivano dall’importazione di oro di origine russa attraverso il Regno Unito. Arrivi possibili poiché soddisfacevano le condizioni applicabili al momento dell’importazione. Le esportazioni verso la Russia sono state pari a 283 milioni di franchi, di cui 225 milioni per il settore chimico-farmaceutico.
Record di esportazioni verso gli Usa
Tra gennaio e marzo di quest’anno è migliorato il commercio con gli Usa che ha superato i 13 miliardi di franchi. La crescita è stata registrata in più di due terzi dei gruppi mercerologici. Con un aumento di 1,5 miliardi di franchi, le esportazioni di prodotti chimici e farmaceutici (+4,5%) hanno dato il maggior contributo alla crescita. Il più dinamico, il segmento dei veicoli (+301 milioni di franchi; aerei di linea) che ha segnato un balzo di un quarto. Continuano a essere molto richiesti gli orologi (+5,3% o +334 milioni di franchi), facendo registrare un fatturato record. Inoltre, sia le materie plastiche (+10,8%) (+10,8%), sia la gioielleria (+3,3%) che il settore dei macchinari e dell’elettronica (+2,0%) hanno registrato un aumento di oltre 100 milioni di franchi. Hann invece segnato un calo per il terzo trimestre consecutivo, le vendite di metalli (-2,6).
Ristagna ancora l’export verso Cina e Giappone
Si sono intensificate le esportazioni verso i tre principali mercati. mercati. Europa (+6,5%), dove la Slovenia è stata il leader con una crescita di (+1,1 miliardi di franchi; pharma). Sono cresciute verso il Nord America (+5,4%), e verso gli Usa che con un aumento di 707 milioni di franchi, ha raggiunto il massimo aumento storico, grazie soprattutto all’esportazione del settore farmaceutico.
Tornano a crescere le spedizioni verso l’Asia, del 2,9%. Si è distinta Hong Kong con un incremento pari a 428 milioni di franchi (orologi e gioielli). Ristagnano ancora le vendite verso la Cina, mentre subisco una seconda battuta d’arresto le esportazioni verso il Giappone (-276 milioni di franchi).
Abbiamo importato di più da Slovenia, Spagna e Irlanda
Nel primo trimestre di quest’anno, sette dei dodici principali gruppi merceologici sono aumentati. I prodotti chimici e farmaceutici (+943 milioni o 5,8%) sono stati i principali artefici della crescita in questa direzione; anche le importazioni di medicinali sono aumentate, così come importazioni di veicoli, in particolare autovetture e aeronautica, (+13,9% o +360 milioni di franchi). L’import di prodotti energetici sono invece diminuti di 600 milioni di franchi, appesantiti dall’effetto prezzo (reale: +7,3%). Anche le spedizioni di metalli sono crollate, per il terzo trimestre consecutivo.
A livello geografico, le importazioni dal Nord America (+5,7%; USA: +7,8%) e dall’Europa (+2,3%) hanno guadagnato terreno, mentre quelle dall’Asia si sono indebolite (-1,8%). Nel Vecchio Continente si sono distinte la Slovenia e la Spagna, con un aumento delle consegne in Svizzera per un totale di 961 milioni di franchi svizzeri. Le importazioni dall’Irlanda sono aumentate di 288 milioni di franchi. Lo sviluppo con questi tre partner si è basato principalmente sui prodotti farmaceutici. Sul versante asiatico, gli arrivi da Singapore e Cina hanno subito una contrazione, mentre quelli dalla Corea del Sud sono aumentati.
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