Dopo gli aumenti registrati negli ultimi tre mesi, il commercio svizzero segna un rallentamento sia sul fronte delle esportazioni che delle importazioni.
Esportazioni e importazioni in calo per il commercio svizzero a luglio 2022. Dopo gli aumenti registrati negli ultimi tre mesi, a luglio le esportazioni destagionalizzate sono diminuite del 4,3% su base mensile (effettivo -2,9%). Anche sul versante input, l’andamento è stato piuttosto piatto. Le importazioni sono calate del 4,2% (effettivo: -3,4%). La tendenza ha fatto chiudere la bilancia commerciale con un’eccedenza di 2,4 miliardi di franchi..
Cresce l’export di orologi
Sul fronte delle esportazioni, a luglio la domanda ha subito una battuta d’arresto in quasi tutti i settori. A cominciare dalle esportazioni di prodotti chimici e farmaceutici (-724 milioni di franchi), dei macchinari e dell’elettronica (-276 milioni). Soffrono anche i sottogruppi del settore chimico-farmaceutico, a eccezione dei prodotti di base (+11,8%). Cala anche il fatturato del comparto gioielleria, scendendo sotto la soglia del miliardo di franchi a 70 milioni di franchi, mentre fa eccezione il segmento orologi che guadagna l’1,7% a 2,1 miliardi di franchi su base mensile. Crescono anche le esportazioni di carta e prodotti per le arti grafiche ben dell’89,8%.
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Export, la situazione dei mercati
Da un punto dei mercati, solo le esportazioni verso l’Asia (+6,5%) hanno guadagnato terreno; quelli verso gli altri due mercati principali hanno subito una contrazione. Nord America è crollato del 16,9% in un mese, negli Usa del 16,8% soprattutto a causa della ridotta richiesta per i prodotti del settore pharma, mentre l’Europa è scesa del 2,5%. Il Vecchio Continente ha mostrato un andamento eterogeneo, con un calo in Spagna, Germania, Slovenia e Spagna, Germania, Slovenia e Francia, complessivamente di 354 milioni di calcio. Aumentano per Italia (elettricità), Belgio e Irlanda a 315 milioni di franchi. Nel continente asiatico, si è distinta la Cina, con un incremento pari a 258 milioni di franchi, seguita dal Giappone, Singapore e Corea del Sud, con un aumento di 195 milioni di franchi svizzeri.
Calano anche le importazioni
Per quanto riguarda le importazioni, tutti i gruppi merceologici hanno registrato cifre rosse. I prodotti energetici (-181 milioni di franchi, pari a -9,6%) e i prodotti chimici e farmaceutici (-166 milioni di franchi, pari a -2,9%) hanno registrato i cali maggiori. In quest’ultimo caso, gli arrivi di medicinali sono crollati di 353 milioni di franchi. Il settore dei macchinari e dell’elettronica è sceso del 2,9%, il primo calo da sette mesi a questa parte. Come a giugno, le consegne di metallo sono diminuite del 3,0%.
Più colpito l’import dall’Asia
Le importazioni dall’Asia sono state le più colpite (-8,3%); qui Giappone, Cina e Singapore hanno subito un calo cumulativo di 242 milioni di franchi svizzeri. Le consegne dall’Europa sono diminuite del 5,7%, con l’Italia e la Francia tra le più colpite, rispettivamente -209 e -102 milioni di franchi. Il Nord America è sceso dell’1,3%.
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