Non tutto è oro ciò che luccica: dietro a numeri apparentemente positivi c’è un Paese che sta rallentando ancora e teme il caro energia.
Un balzo del 6,5%: di tanto è cresciuta l’economia italiana nel 2021, secondo i dati dell’Istat. Nel quarto trimestre dell’anno, l’incremento è stato invece dello 0,6%. Percentuali che superano le previsioni e stanno a indicare un’espansione sia nell’industria che nei servizi. "Dal lato della domanda - precisa l’Istat - vi è un contributo positivo della componente interna, al lordo delle scorte, e un apporto negativo della componente estera netta".
Il controllo della pandemia
Viene così recuperata "gran parte della caduta registrata nel 2020", scrive il ministero dell’Economia in una nota, sottolineando come il risultato sia ascrivibile anche a misure "di sostegno a imprese e famiglie attuate dal Governo, al successo della campagna di vaccinazione e alle altre misure di controllo dell’epidemia da Covid-19".
Meglio non abbassare la guardia
C’è però da stare ancora in guardia, ammonisce: "La recrudescenza della pandemia sta causando un temporaneo rallentamento dell’attività di alcuni settori economici e il caro energia è un indubbio fattore di rischio".
Gli interventi del Governo
"Tuttavia - rincuora il ministero - il quadro epidemico nazionale è in fase di miglioramento e il Governo è già ripetutamente intervenuto per attutire il rialzo dei prezzi di gas ed elettricità su imprese e famiglie. Ulteriori interventi sono in esame. Pur non sottovalutando i fattori di incertezza che sussistono a livello internazionale l’obiettivo del Governo resta quello di conseguire nel 2022 una crescita del Pil superiore al 4%».
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