Green pass illimitato, nuove regole per gli stranieri, discoteche e mascherine: ecco tutte le misure in vigore dalla prossima settimana.
Si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Sembra infatti che la crisi pandemica stia per giungere al termine, come dimostrano gli allentamenti delle misure restrittive in molti Stati europei, tra cui anche la Svizzera che lo scorso 2 febbraio ha deciso di revocare l’obbligo del telelavoro e la quarantena dei contatti.
Sulla stessa scia anche la vicina Italia che, a fronte di una discesa della curva dei contagi, ha deciso l’addio alle limitazioni per chi ha completato il ciclo vaccinale a partire dall’11 febbraio.
In particolare, la linea di marcia tracciata dall’esecutivo guidato da Mario Draghi punta a un graduale ritorno alla normalità in tutta sicurezza: è il segnale che il Paese riparte.
Ecco tutte le misure.
Green pass illimitato
Il governo conferma la scadenza illimitata per chi è vaccinato o guarito con due dosi, mentre limita a sei mesi la validità della certificazione verde per chi non ha completato il ciclo vaccinale.
Inoltre, il decreto stabilisce che per chi ha fatto il booster il green pass è valido «senza necessità di ulteriori dosi di richiamo».
Per chi è guarito «oltre il quattordicesimo giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino» il green pass ha validità sei mesi a decorrere dall’avvenuta guarigione. Per chi è guarito «a seguito del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della relativa dose di richiamo», il green pass «ha validità a decorrere dall’avvenuta guarigione senza necessità di ulteriori dosi di richiamo».
Per chi arriva in Italia
A coloro che provengono da uno Stato estero, compresa la Svizzera, «e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l’accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il green pass rafforzato, previa effettuazione di un test antigenico rapido (che ha validità 48 ore) o molecolare (che ha validità 72 ore)».
La stessa regola vale per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone.
Mascherine
Dall’11 febbraio sarà obbligatorio indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi.
Nello specifico, nei bar e nei ristoranti va indossata soltanto quando ci si alza dal tavolo. Nei cinema e nei teatri va indossata sempre. Nelle palestre e nei centri sportivi soltanto quando si sta nelle aree comuni e si può naturalmente togliere quando si fa attività sportiva.
Inoltre, su treni, aerei, navi e su tutti i mezzi del trasporto pubblico locale è obbligatorio indossare le Ffp2.
Quarantena
I contatti stretti dei positivi con terza dose da meno di 120 giorni non fanno quarantena, ma devono indossare per dieci giorni la Ffp2 e rispettare l’auto sorveglianza.
Discoteche
Dall’11 febbraio si tornerà a ballare ma seguendo i protocolli già approvati: potrà entrare soltanto chi ha il green pass rafforzato, quindi guariti o vaccinati. Se la discoteca è al chiuso sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare, mentre in quelle all’aperto si potrà stare senza mascherina.
Inoltre, il limite di capienza di tutti i locali da ballo non può essere superiore al 75% all’aperto e 50% al chiuso rispetto a quella massima autorizzata.
Zona rossa
L’Italia segue una classificazione a colori (bianco, giallo, arancione, rosso) allo scopo di suddividere le regioni in base al rischio epidemiologico.
In particolare, in zona rossa (massimo rischio), dall’11 febbraio i divieti varranno soltanto per chi non è vaccinato o non ha il green pass rafforzato.
Chi invece ha la certificazione per gli spostamenti potrà uscire dal Comune di residenza anche se non ha motivi di lavoro, necessità, urgenza.
È da segnalare che al momento in Italia non ci sono zone rosse.
Inoltre, in caso di risalita della curva dei contagi, il governo dovrà stabilire se mantenere le chiusure di bar e ristoranti, oppure lasciarli aperti soltanto per i vaccinati. Si dovrà anche decidere se consentire l’apertura dei negozi con l’obbligo di green pass base oppure lasciare aperti soltanto supermercati, alimentari, edicole, tabaccherie e farmacie.
Stato di emergenza
La decisione definitiva sarà presa soltanto nelle prossime settimane, ma l’intenzione del governo è quella di non prorogare lo stato di emergenza che scade il 31 marzo. La scelta sarà fatta sulla base dei dati della curva epidemiologica a ridosso della scadenza, ma anche dell’andamento della campagna vaccinale.
L’intenzione dell’esecutivo è quella di tornare al regime ordinario che consente comunque di affidare poteri rafforzati a chi deve gestire le misure, compresa l’organizzazione della campagna vaccinale, anche rispetto alle indicazioni che arriveranno da EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, e AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, sulla somministrazione di ulteriori dosi.
Inoltre, con la fine dell’emergenza dovranno essere riviste e ridiscusse le regole dello smart working.
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