In attesa del sì definitivo del Consiglio degli Stati, il Nazionale ha dato il via libera a un’indagine approfondita sul crollo di Credit Suisse e la fusione con UBS
Appena tre mesi dopo l’acquisizione d’emergenza della grande banca Credit Suisse da parte della concorrente UBS, il Consiglio nazionale ha deciso mercoledì mattina di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI), che avrà il ruolo esaminare le responsabilità delle autorità e degli organi coinvolti nella fusione. L’approvazione definitiva della decisione dovrà essere poi vagliata dal Consiglio degli Stati.
Una rara unanimità al Nazionale
«È necessario fare il punto della situazione su quanto è accaduto», ha chiesto il consigliere del PS Eric Nussbaumer, come riporta Blick. Il Nazionale ha deciso mercoledì mattina di istituire la commissione votando all’unanimità a favore. La volontà è quella di verificare se le autorità hanno svolto il loro lavoro in modo corretto, ha dichiarato il capogruppo parlamentare del PLR Damien Cottier in Consiglio. «Raramente siamo unanimi, questo è già un dato di fatto», ha detto la leader dei Verdi Aline Trede.
Il «sì» solo una formalità
Prima che la CPI possa mettersi al lavoro, giovedì la palla passerà al Consiglio degli Stati, che dovrà confermare la decisione. Tuttavia, stando a varie indiscrezioni, il «sì» anche del secondo Consiglio è soltanto una formalità.
In conformità con l’attuale decreto federale, la Commissione deve essere composto da 14 membri - sette ciascuno dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati. Come la L’ufficio del Nazionale ha stanziato un credito d’impegno di cinque milioni di franchi per l’adempimento dei compiti della CPI. Già martedì i partiti avrebbero deciso chi inviare per le indagini a Credit Suisse.
Si vuole un’indagine approfondita
In relazione alla crisi del CS, la gestione del Consiglio federale, dell’Amministrazione federale e di altre istituzioni con compiti statali deve essere esaminata. Secondo l’ufficio del Consiglio nazionale, l’obiettivo è un’indagine completa. Nel farlo, la CPI non dovrebbe fare luce solo sugli eventi immediatamente precedenti alla presa di potere d’emergenza, ma anche su quelli degli ultimi anni.
A seguito di un dibattito in Parlamento, è stato deciso che un’indagine approfondita sugli eventi era necessaria e sensata. Il mandato presentato dall’ufficio del Consiglio nazionale è stato concepito in modo tale da consentire questa indagine accurata.
La quarta volta della storia
La CPI è lo strumento più forte di controllo parlamentare in Svizzera. Ha gli stessi diritti della Delegazione del Consiglio di amministrazione e la Delegazione delle finanze. Di conseguenza, può interrogare i testimoni, consultare verbali e documenti delle riunioni del Consiglio federale e chiamare investigatori per raccogliere prove.
Nella storia dello Stato federale, la Commissione è stato istituita solo quattro volte: dopo la vicenda dei Mirages nel 1961, dopo le dimissioni di Elisabeth Kopp nel 1989, dopo lo scandalo delle schedature nel 1990 e per indagare sui problemi organizzativi e gestionali della cassa pensione federale nel 1995.
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