Barometro Credit Suisse 2023: le spese sanitarie sono la nuova preoccupazione

Redazione

22/11/2023

22/11/2023 - 08:43

condividi
Facebook
twitter whatsapp

Migrazione e costi abitativi in primo piano. Credit Suisse pubblica i risultati dell’ultimo sondaggio su apprensioni, fiducia e identità della popolazione votante elvetica.

Barometro Credit Suisse 2023: le spese sanitarie sono la nuova preoccupazione

La questione della sanità e delle casse malati nel 2023 occupa il primo posto tra le preoccupazioni degli svizzeri. Al secondo e terzo posto ci sono i temi ambiente/cambiamento climatico e AVS/previdenza per la vecchiaia, mentre la guerra in Ucraina non rientra più tra le dieci principali apprensioni. Anche il tema della disoccupazione è sceso al minimo storico. In questo quadro, nonostante la situazione geopolitica incerta e l’inflazione elevata, la maggior parte degli elettori si ritiene ancora soddisfatta della propria situazione economica. Questi sono i riscontri emersi dall’edizione di quest’anno del Barometro delle apprensioni Credit Suisse.

La ricerca

Anche quest’anno Credit Suisse ha incaricato l’istituto di ricerca gfs.bern di intervistare gli svizzeri per sondarne i timori e analizzare gli elementi distintivi dell’identità elvetica. Con il 40 per cento e un aumento di 16 punti percentuali, le questioni sanitarie, le casse malati e i relativi premi sono la nuova principale preoccupazione della Svizzera (agli intervistati è stato richiesto di indicare le cinque principali apprensioni). Dopo solo un anno al vertice della classifica delle apprensioni, la questione ambientale e del cambiamento climatico non primeggia più: ora, con il 38 per cento, occupa infatti il secondo posto (+1 punto percentuale, pp), seguita dal tema della previdenza per la vecchiaia/AVS (32%, -5 pp).

La guerra in Ucraina preoccupa meno

Al quarto e al quinto posto della classifica si posizionano le relazioni con l’Europa e le questioni energetiche, che ricoprono entrambe il 26% dell’interesse. Dal sesto al nono posto si rilevano i seguenti temi: immigrazione (23%), inflazione (22%), costi abitativi e canoni di locazione (con un incremento dal 9% al 22%) e rifugiati (20%). Se si considerano le 20 principali preoccupazioni dei votanti in Svizzera, si nota che sette riguardano il costo della vita, il tenore di vita e la sicurezza finanziaria: figurano i temi legati a sanità/casse malati, previdenza per la vecchiaia, inflazione, costi abitativi, sicurezza sociale, salari bassi e nuova povertà. La guerra in Ucraina, invece, non è più tra le dieci principali preoccupazioni degli intervistati (11° posto, 13%, -7 pp). Ancora una volta è diminuita sensibilmente la preoccupazione per la disoccupazione (-8 pp), che quest’anno addirittura non rientra tra le maggiori apprensioni.

Differenze tra generazioni

La segmentazione degli elettori in base alla generazione dimostra che il tema sanità/casse malati è la principale preoccupazione intergenerazionale, ad eccezione della più giovane generazione Z (da 18 a 28 anni di età), focalizzata di gran lunga più sulla questione ambientale/del cambiamento climatico. Colpisce che la preoccupazione per l’immigrazione/gli stranieri diminuisce parallelamente all’età degli intervistati: se per la generazione dei baby boomer l’interesse si attesta al 29 per cento, tra le generazioni X e Y siamo al 20 per cento. Per la generazione Z, invece, questo argomento non rientra nemmeno tra le dieci principali preoccupazioni.

Anche nelle rispettive regioni linguistiche si evidenziano differenze specifiche nella percezione delle apprensioni: la questione ambiente/cambiamento climatico continua a essere la principale preoccupazione in Romandia, seguita da casse malati e situazione energetica. La guerra in Ucraina è un tema che preoccupa il 22 per cento dei votanti in Svizzera francese, una percentuale molto più alta rispetto alle altre regioni linguistiche. Nella Svizzera tedesca e italiana, invece, il tema più assillante riguarda le casse malati e i relativi premi, ma anche i temi di politica estera quali immigrazione, asilo o relazioni con l’UE e l’Europa sono più discussi nella Svizzera germanofona e in Ticino che nella Svizzera occidentale.

«In generale, negli ultimi 40 anni la visione collettiva delle preoccupazioni e delle tematiche sociali è cambiata. Mentre in passato le inquietudini generali erano focalizzate su pochi settori, oggi ci sono tanti temi diversi che preoccupano. Anche il pensiero è diventato più frastagliato. Due importanti motivi potrebbero risiedere nella crescente individualizzazione della società e nel sistema mediatico sempre più diversificato in Svizzera. Le persone pensano sempre più spesso come se tutti dovessero vivere le stesse situazioni, informarsi allo stesso modo e avere le medesime preoccupazioni. E questo rappresenta sia la conseguenza sia un amplificatore degli attuali trend verso una maggiore polarizzazione nella società e nella politica», afferma Cloé Jans, responsabile delle attività operative di gfs.bern, che realizza il Barometro delle apprensioni di Credit Suisse dal 1995.

Partiti e competenze risolutive

In un anno elettorale federale si osserva con particolare attenzione il lavoro dei partiti politici. Quali sono quindi le competenze risolutive che gli elettori attribuiscono ai singoli partiti? Per quanto riguarda il più grande tema di preoccupazione dell’anno, le casse malati e i relativi premi, le maggiori competenze di risoluzione dei problemi vengono attribuite all’Alleanza del Centro (51%) e al PVL (50%). Le questioni ambientali secondo gli intervistati sono chiaramente di ottemperanza dei Verdi (71%) e del PVL (67%). Anche nel settore dell’energia si affermano questi partiti, seguiti dal PLR. Il PLR, invece, insieme all’Alleanza del Centro, viene considerato come partito di maggior competenza nell’ambito dell’UE e dell’Europa (40% ciascuno). Entrambi si posizionano in vantaggio rispetto al PVL (36%), che tradizionalmente si impegna decisamente a favore di relazioni con l’Europa aperte e disciplinate. Per quanto riguarda il tema AVS/previdenza per la vecchiaia è meno chiaro il parere degli elettori. In questo settore l’UDC, con un totale del 38 per cento, è considerato il partito più competente, mentre i Verdi registrano il riscontro peggiore (16%).

Fiducia nella situazione economica

Quando si chiede un parere sulla propria situazione economica, la maggioranza degli elettori afferma che attualmente si trova in una situazione buona (52%) o addirittura molto buona (13%). Questa percentuale è aumentata tra il 2013 e il 2016 e da allora è piuttosto costante. Circa un terzo ritiene che la propria situazione economica sia «adeguata» e solo il 5 per cento la considera negativa. In questo scenario, nonostante il rapido progresso tecnologico e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel lavoro quotidiano, solo il dieci per cento degli elettori considera probabile la perdita del proprio posto di lavoro a causa delle nuove tecnologie. Anche l’opinione sulla situazione economica svizzera rispetto all’estero è estremamente positiva: il 33 per cento ritiene che l’economia locale sia «molto buona». Un altro 65 per cento valuta la situazione come almeno «piuttosto buona».

Fiducia nelle istituzioni

La fiducia nelle tre principali istituzioni, Consiglio federale (72%; +4 pp), Tribunale federale (71%, +5 pp) e Polizia (69%, +2 pp), è sempre elevata per gli elettori in Svizzera ed è di nuovo notevolmente aumentata rispetto allo scorso anno. Quest’anno hanno guadagnato fiducia anche la Banca nazionale svizzera (59%, +2 pp), il Consiglio nazionale (48%, +3 pp) e il Consiglio degli Stati (48%, +5 pp). È interessante rilevare che a questo proposito nel 2023 i partiti politici hanno acquisito il maggiore guadagno di fiducia (+13 pp, 37%).

Europa: com’è la situazione?

Il punto di vista degli svizzeri sull’Europa e sull’UE rimane relativamente critico e la fiducia nell’UE è relativamente bassa (27%). Tuttavia, circa l’80% degli elettori conferma di ritenere che le relazioni stabili con l’UE siano molto o piuttosto importanti - un valore rimasto invariato negli ultimi anni. Lo scenario preferito dai votanti per la definizione concreta delle relazioni con l’UE sarebbe un ulteriore sviluppo dei trattati bilaterali (81). Questa soluzione è diventata ancora più popolare rispetto allo scorso anno (+0,6). Anche l’idea di mantenere gli attuali accordi bilaterali senza il loro ulteriore sviluppo (6,9) ha visto crescere il favore. Al terzo posto segue un’adesione al SEE con un valore di 5,6. Meno popolare sarebbe la denuncia dell’accordo sulla libera circolazione delle persone con l’UE (4,7) o quella della via bilaterale (4,3). L’idea di non mantenere relazioni privilegiate con l’Europa non è mai stata così impopolare e attualmente si colloca all’incirca allo stesso livello di una piena adesione all’UE (2,9 e 3).

Intelligenza artificiale

Quest’anno il tema dell’intelligenza artificiale (IA) è diventato sempre più rilevante grazie all’introduzione di chatbot accessibili al pubblico. Tuttavia, al momento del sondaggio sul barometro delle apprensioni ad agosto e settembre, solo il tre per cento degli elettori ha dichiarato di utilizzare quotidianamente i chatbot. Questo dato raddoppia se si considerano i giovani di età inferiore a 40 anni (6%). Circa un quarto degli elettori utilizza di tanto in tanto i chatbot. Tuttavia, per la maggior parte degli intervistati questa tecnologia non è parte integrante della vita quotidiana. Una persona su cinque non ne ha mai sentito parlare. Anche la fiducia nei confronti dell’IA non è molto elevata: solo il quattro per cento la considera oggi affidabile e precisa, mentre un ulteriore 26 per cento nutre almeno una certa fiducia. Circa un quarto è ambivalente sulla questione della fiducia. La quota maggiore, pari al 44%, è coperta dagli elettori con scarsa o nessuna fiducia nella nuova tecnologia. Anche il verdetto sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale da parte della politica è chiaro: la maggioranza si dichiara favorevole a una regolamentazione rigorosa (46%) o almeno abbastanza chiara (30%) dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, indipendentemente dall’orientamento politico.

Iscriviti alla newsletter

CAMBIO EURO/FRANCO SVIZZERO

-

-

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.