Negli Stati Uniti l’aumento dei costi sta assumendo dimensioni molto serie. Federal Reserve e Casa Bianca sono impegnate a delineare ogni possibile scenario.
A novembre gli Stati Uniti hanno visto aumentare i prezzi dei beni di consumo. Sale ancora, quindi, l’inflazione e raggiunge quota 6,8% negli ultimi 12 mesi, stabilendo così un nuovo primato.
Come riporta il quotidiano economico Money.it, l’inflazione USA sta erodendo il potere di acquisto degli stipendi.
A pesare sono i rincari dell’energia: +33,3% da novembre 2020, con un balzo del 3,5% soltanto nell’ultimo mese.
E poi ci sono i carburanti. Il prezzo della benzina, ad esempio, è salito del 58,1%.
Meno peggio gli alimentari, cresciuti di circa il 6% dall’inizio dell’anno.
Cercasi "auto usate" disperatamente
La crisi dei chip che sta penalizzando la produzione di autovetture, ha avuto l’effetto di spostare l’attenzione del mercato sulle auto usate. Risultato: i prezzi del settore di "seconda mano" negli Stati Uniti è salito del 31,4%.
Problema urgente
Negli Stati Uniti, dunque, l’aumento dei costi sta assumendo dimensioni molto preoccupanti. Al punto che la Federal Reserve e la Casa Bianca sono impegnate a realizzare scenari diversificati per definire ogni piano di azione possibile, utile a contenere una tendenza che appare inarrestabile. A far trasparire un certo ottimismo è il fatto che comunque, la previsione degli esperti indicava un’inflazione ben più grave, superiore addirittura al 7%.
Possibili scenari
Ora occorre attendere gli eventuali sviluppi della pandemia, e più specificatamente della variante Omicron. I riflettori sono puntati tutti sul presidente Joe Biden, alla disperata ricerca di supporto per il suo massiccio piano di spesa, per il quale - c’è da scommetterci - l’inflazione è destinata a rimanere una questione spinosa.
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