Crisi Ucraina: l’ipotetico conflitto fa soffiare i venti della recessione

Chiara De Carli

16/02/2022

16/02/2022 - 13:52

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Le tensioni tra Ucraina e Russia hanno una risonanza mondiale. Gli esperti, intervistati da Bloomerg, provano a darne una lettura relativa agli ipotetici scenari finanziari. In queste ore, mercati in ripresa grazie al negoziato Sholz-Putin.

Crisi Ucraina: l'ipotetico conflitto fa soffiare i venti della recessione

Lo scenario di una potenziale invasione russa dell’Ucraina continua a preoccupare i mercati, ponendoli a rischio continuo. Una situazione che potrebbe spingere le economie verso la tanto temuta recessione.
I venti di guerra rialzano alle stelle prezzi di petrolio e gas naturale il che ha spinto al ribasso, nella giornata di ieri, le azioni asiatiche ed europee, facendo chiudere la giornata in un clima da “venerdì nero”. Nonostante poi le tensioni si siano leggermente allentate, grazie alle parole del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che nel pomeriggio ha parlato di una possibilità di risolvere la crisi con la diplomazia, il timore per una invasione russa dell’Ucraina continua a preoccupare investitori e banche centrali costrette a valutare l’aumento di tassi d’interesse nel tentativo di mantenere sotto controllo l’aumento dell’inflazione.

La recessione e le opinioni degli analisti

Secondo Michel Wilson, chief equity strategist di Morgan Stanley: “una guerra aumenta materialmente le probabilità di un vortice polare per l’economia e gli utili”. La chiave di lettura, relativa a un ipotetico conflitto, riguarda lo stop a forniture petroliere e di gas da Russi e Ucraina. In questo clima di incertezza Wilson avverte che un picco dei prezzi dell’energia “distruggerebbe la domanda e manderebbe diverse economie in una vera e propria recessione”, aggiungendo che in questa condizione i titoli energetici sono quelli più a rischio di un sell-off.

Wilson da tempo avvisa poi circa la direzione che i mercati azionari statunitensi ormai hanno preso, verso una correzione e con l’obiettivo di fine anno più basso per l’indice S&P 500. Come si legge nelle interviste di Bloomerg, Wilson sostiene che gli investitori sposteranno dall’inflazione alla crescita economica il loro focus.

Ottimista Goldman Sachs che ha tagliato l’obiettivo di fine anno per l’indice S&P 500, ma vede ancora un rialzo o circa l’11% in più rispetto ai livelli attuali per le azioni statunitensi.

Sulla stessa linea Mark Haefele, chief investment officer di UBS, che dichiara: “Nonostante la recente volatilità, è importante ricordare che siamo ancora in un contesto di robusta crescita economica e degli utili e, nel nostro caso di base, prevediamo un rialzo per i mercati azionari nel resto dell’anno. Il nostro caso di base è che l’inflazione diminuirà e le tensioni geopolitiche si attenueranno nei prossimi mesi, consentendo ai mercati di salire

De-escalation, respirano i mercati

Intanto, in queste ore, si avvicina forse la svolta nella crisi ucraina. Il Cremlino conferma la fine delle esercitazioni delle truppe con ordine di rientro alla base e con l’incontro tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Presidente russo Vladimir Putin danno fiducia agli investitori, facendo recuperare terreno ai mercati finanziari. Nel negoziato con Scholz, Putin è intervenuto su diversi fronti aperti, tra i quali il caso di Nord Stream 2. Putin ha sottolineato che il gasdotto "è pronto a funzionare da dicembre, ed è un progetto strutturale per rafforzare la sicurezza energetica in Europa e risolvere problemi energetici ed ambientali, e non ha nessuna valenza politica".

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