Stando al CS-CFA Economic Sentiment, le prospettive per gli analisti finanziari svizzeri rimangono cupe, nonostante l’inflazione sia in miglioramento.
Il sentiment degli analisti finanziari rimane in balìa di grandi incertezze. E questo vale anche per l’economia svizzera, nonostante l’inflazione stia rallentando, avvicinandosi sempre più all’obiettivo tra lo 0 e il 2% stabilito dalla Banca nazionale svizzera (Bns).
Il CS-CFA Economic sentiment, diffuso questa mattina, ha registrato un leggero peggioramento a luglio, a -32,6 punti dai -30,8 punti precedenti. Seppur in miglioramento rispetto a marzo, quando era sceso a -41,3 punti a causa delle turbolenze nel settore bancario.
L’indicatore, elaborato da Cfa in collaborazione con Credit Suisse per misurare le aspettative degli esperti sull’andamento dell’economia elvetica nel successivo trimestre, rimane dunque negativo per il diciassettesimo mese consecutivo. L’umore dei 43 analisti finanziari svizzeri che hanno partecipato all’indagine è sotto zero, sullo sfondo l’arrivo di una possibile recessione economica.
leggi anche
Kof: a giugno il barometro economico scende per la terza volta consecutiva. E non è ancora finita
Previsto un calo dell’export
La resilienza mostrata in questi mesi da economia e mercato del lavoro sia negli Usa che in Svizzera, non sono stati sufficienti per invertire l’andamento dell’umore degli analisti intervistati. Le prospettive rimangono modeste anche per i principali partner di esportazione, zona euro e Stati Uniti, con conseguente calo delle richieste di export.
Secondo gli analisti, inoltre, le banche centrali continueranno con il ciclo di rialzo dei tassi anche nei prossimi mesi.
Non solo la Federal Reserve oggi alzerà nuovamente il costo del denaro. Bce e Bns continueranno nella stretta della politica monetaria anche a settembre.
Tasso inflazione in calo
Dal punto di vista dell’inflazione, secondo la maggior parte degli esperti, si prevede un ulteriore calo in tutte le regioni. In Svizzera, la maggior parte degli analisti interpellati (42%), si aspetta che si attesti tra il 2 e il 3 per cento, una piccola percentuale dei partecipanti anche più in alto. Mentre meno della metà tra l’1 e i 2%.
Per il 2024 si aspettano un’inflazione più contenuta, rispetto ad aprile quando la maggioranza l’aveva prevista al 2%. Ora la previsione media è dell’1,8 percento, quindi all’interno della fascia obiettivo della Bns.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter