Nell’ultimo mese dello scorso anno le cifre d’affari del commercio al dettaglio svizzero calano dello 0,5% mentre segnano un aumento del 4,2% quelle di tutto il 2021
Il 2021 è stato un anno caratterizzato da una forte ripresa economica. Ne è la prova il numero elevatissimo di fusioni e aggregazioni registrato nel corso dei dodici mesi. A dicembre 2021 le cifre prodotte dal commercio al dettaglio sono però diminuite dello 0,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Rapportate al mese precedente, invece, il volume d’affari del commercio al dettaglio ha registrato una flessione del 2%.
Ma prima di entrare nel dettaglio, una breve premessa.
Valori nominali e valori reali
La valutazione prodotta dall’Ufficio federale di statistica tiene conto di due indicatori specifici, che sono i valori nominali e quelli reali. I riferimenti nominali - come il prezzo di beni e servizi- vengono calcolati considerando i valori correnti di mercato, senza tenere conto dell’inflazione. Al contrario, i valori reali sono prodotti adeguandoli all’inflazione e sono calcolati utilizzando gli indici dei prezzi.
Commercio al dettaglio, benzina esclusa
La valutazione - diffusa dall’Ufficio federale di Statistica - tiene conto della correzione in base all’effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi.
Nel mese di dicembre 2021 il commercio al dettaglio svizzero - esclusi i numeri prodotti dai distributori di benzina - ha registrato una riduzione delle cifre d’affari pari all’1,8% in termini nominali rispetto a dicembre 2020 (in termini reali: –1,5%). Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi ha segnato un decremento delle cifre d’affari del 7,7% in termini nominali (in termini reali: –6,9%), il comparto non alimentare un aumento del 2,9% in termini nominali (in termini reali: +2,8%).
I numeri senza le variabili stagionali
Se guardiamo questi dati al netto delle variazioni stagionali - e cioè senza considerare i cambiamenti di produzione, di occupazione e di consumo di combustibili nella stagione invernale - nel mese di dicembre 2021 il commercio al dettaglio (distributori di benzina esclusi) ha registrato una riduzione delle cifre d’affari del 2,2% in termini nominali rispetto a novembre 2021 (in termini reali: –2,1%). Nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi le cifre d’affari sono regredite dell’1,9% in termini nominali (in termini reali: –1,7%), nel comparto non alimentare hanno presentato una diminuzione del 2,5% (in termini reali: –2,8%).
I settori in crescita
Per il 2021 il commercio al dettaglio svizzero presentava in termini nominali un aumento provvisorio delle cifre d’affari del 4,2% rispetto all’anno precedente (in termini reali: +4,7%). L’anno precedente tale crescita era stata dell’1,0% (in termini reali: +1,7%). Tutti i settori - eccetto l’industria alimentare - hanno presentato cifre positive in netto aumento, riuscendo a pareggiare in parte le perdite subite l’anno precedente.
Le cifre d’affari in termini nominali del commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacchi, che non hanno presentato variazioni (in termini reali: +1,2%), erano però aumentate fortemente l’anno precedente (8,9%; in termini reali: +8,6%).
Il comparto non alimentare ha registrato un incremento nominale del 7,4% (in termini reali: +7,6%), a fronte di un 2020 che ha chiuso in rosso (–3,7%; in termini reali: –2,5%).
Chi promette di fare bene
Hanno confermato la tendenza al rialzo le cifre d’affari registrate nei rami «apparecchiature di informazione e comunicazione» (+7,8%; in termini reali: +11,4%) e l’e-commerce inteso come «bancarelle del mercato, commercio per corrispondenza e attraverso Internet» (+6,3%; in termini reali: +6,8%).
Per apparecchiature di informazione e comunicazione, si intendono quegli ambiti professionali che riguardano la progettazione e lo sviluppo tecnico della comunicazione digitale.
Già l’anno precedente le loro cifre nominali, rispettivamente pari al +17,1% (in termini reali: +25,8%) e al +14,3% (in termini reali: +15,0%), erano state fortemente positive. Anche il ramo «altri oggetti di uso domestico in esercizi specializzati», chiudendo con un aumento delle cifre d’affari nominali (+3,5%; in termini reali: +1,8%), si è allineato a questa tendenza (2020: aumento in termini nominali: +2,7%; in termini reali: +3,3%).
Abbigliamento, orologi e gioielleria
I rami «altri prodotti (articoli di abbigliamento, medicinali, orologi e articoli di gioielleria)» (+11,0%; in termini reali: +11,9%) e «articoli culturali e ricreativi» (+6,6%; in termini reali: +5,9%) sono riusciti a compensare le perdite dell’anno precedente.
E per concludere, il ramo «distributori di benzina» ha presentato un aumento nominale del 12,8% (2020: –14,2%). Osservando le cifre d’affari in termini reali, il calo nel 2020 (–3,9%) si conferma anche nel 2021 (–3,0%).
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