Sanzioni in arrivo per i diamanti russi. Ma c’è il rischio di speculazioni nel mercato del lusso e non solo

Stop in arrivo per i diamanti provenienti da Mosca. E’ ciò a cui stanno pensando le sette economie più avanzate del mondo, determinate a imporre restrizioni sulle esportazioni di diamanti estratti in Russia. Un provvedimento, che se fosse confermato, avrebbe come primo effetto quello di innalzare i prezzi di queste pietre preziose richieste dal mercato del lusso e non solo.

Esportazioni oltre la guerra

Le esportazioni di diamanti russi non sono state limitate dalle sanzioni internazionali decretate dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Secondo quanto pubblicato da CNBC, nel 2021 la Russia ha incassato circa 4,7 miliardi di dollari dalle esportazioni di diamanti, collocandosi tra i primi otto paesi esportatori di diamanti a livello mondiale. Queste pietre sono molto richieste dai settori connessi alla gioielleria, ma anche per comparti tecnici dell’odontoiatria, computer e altri. Il Belgio, tra i maggiori acquirenti della Russia, sta spingendo affinché l’Unione Europea non sia l’unica economia a imporre sanzioni sui diamanti provenienti dalle miniere russe. Il rischio, infatti, è che il Cremilno dirotti le sue esportazioni verso nazioni che non partecipano alle sanzioni, generando squilibri sui prezzi e sui mercati.

Mercati alternativi

La preoccupazione in Europa, dunque, c’è. Se il commercio di queste pietre preziose dovesse transitare verso altri mercati, come Dubai, non solo verrebbe meno il senso delle sanzioni pensate per penalizzare la Russia, ma rischierebbero di produrre pesanti conseguenze per gli acquirenti europei che rischierebbero comunque di acquistare da un intermediario i diamanti russi senza saperlo. A questo proposito si sta discutendo anche di come tracciare l’origine delle pietre preziose, affinché ne venga garantita la provenienza.