Il discorso del presidente della Fed non lasciano più ombra di dubbi, a settembre la banca centrale Usa inasprirà la politica monetaria. Domani è atteso il discorso di Jordan, Bns.
«La stabilità dei prezzi è il fondamento dell’economia», lo ha detto oggi Jerome Powell nel suo discorso alla prima giornata di conferenza della Federal Reserve (Fed) a Jackson Hole. «Riportare la stabilità dei prezzi richiede tempo e un’azione da parte della Fed». In assenza di questo requisito, continua, ci sono rischi per il mercato del lavoro e con l’inflazione così alta il peso ricadrebbe su coloro che possono meno sopportarla. Per questo, spiega, «Ridurre l’inflazione richiederà probabilmente un periodo di crescita sotto il trend», con conseguente riduzione dei posti di lavoro. «Tassi alti, crescita più lenta e condizioni sul mercato del lavoro più deboli faranno scendere l’inflazione, ma causeranno dolori per famiglie e imprese. Questi sono sfortunatamente i costi del ridurre l’inflazione, ma non farla scendere causerebbe maggiori problemi».
Nuovo aumento dei tassi a settembre
Le parole di Powell non lasciano dubbi: il nuovo aumento dei tassi diventa sempre più concreto e a decidere, a quanto ammonterà, saranno i dati economici. La prossima riunione è fissata per settembre e la Fed si prepara a mettere mano al costo del denaro che potrebbe oscillare tra lo 0,50% e lo 0,75%. La valutazione avviene in seguito ai dati sul mercato del lavoro pubblicati a luglio, ancora particolarmente forte, contro un’economia in rallentamento rispetto ai tassi di crescita del 2021. Per il presidente della Fed, la frenata dell’inflazione è certamente una buona notizia, ma «un singolo mese di miglioramento« non è sufficiente. «La storia ci insegna ad avere cautela contro un allentamento prematuro della politica monetaria».
Tonfo sulle piazze economiche
Dopo le parole di Jerome Powell, le principali piazze mondiali sono precipitate. Alle 16.39, lo SMI ha toccato il suo minimo a 10’949 punti, un livello che non si vedeva dallo scorso 16 giugno quando la Banca nazionale svizzera aveva deciso di aumentare i tassi guida di 50 punti base, arrivando a 10’475 punti. In Europa il FTSE MIB giù del 2,06%, il DAX dell’1,92%, il CAC 40 dell’1,59%. Anche a Londra, il FTSE 100 cede lo 0,58%.
In rosso Wall Street
A Wall Street, il Dow Jones perde l’1,28%, lo S&P500 l’1,57% e il Nasdaq l’1,91%.
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