L’Italia vuole vietare il fumo all’aperto, anche quello delle sigarette elettroniche. Le reazioni

Matteo Casari

07/03/2023

07/03/2023 - 13:15

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Il ministro della salute Orazio Schillaci vuole ridurre le abitudini di fumo degli italiani, vietando l’uso di ogni tipo di sigaretta nelle aree aperte dei bar, alle fermate dei mezzi pubblici e in alcuni casi anche nei parchi.

L'Italia vuole vietare il fumo all'aperto, anche quello delle sigarette elettroniche. Le reazioni

Per il momento si tratta soltanto di una proposta, ma che ha subito destato un certo scalpore. Il ministro della salute italiano ha dichiarato di voler estendere, in casi particolari, il divieto di fumo anche all’aperto. Per contrastare l’aumento di fumatori, specialmente nella fascia di popolazione più giovane, la proposta è di estendere lo stop al fumo nei dehors, alle fermate dei mezzi pubblici e anche nei parchi in presenza di bambini e donne incinte.

Dove non si potrà più fumare?

Il ministro Orazio Schillaci, noto per la sua mancanza di affiliazione partitica e l’approccio “tecnico” al suo ruolo, ha dichiarato a gennaio di voler disincentivare i prodotti del tabacco, anche per quanto riguarda le sigarette elettroniche, ampiamente utilizzate dagli adolescenti. Le nuove regole includeranno le aree esterne dei bar e le fermate dei mezzi pubblici. La proibizione sarà estesa anche ai parchi se sono presenti donne incinte e bambini.
Il divieto di fumo per tutti i tipi di sigarette riguarderebbe non solo l’interno dei locali ma anche l’esterno. Non si potrebbe più fumare, nemmeno con le sigarette elettroniche, ai tavolini all’aperto di bar e ristoranti, o alle fermate di metro, bus, treni e traghetti. Nelle zone esterne dei locali andrebbero create aree riservate. Infine, dovrebbero essere eliminate anche le sale fumatori negli aeroporti.

Una idea che non convince il Governo

Le idee del ministro della Salute italiano di estendere il divieto di fumo anche a queste aree esterne, secondo i dettagli riportati dai media italiani, hanno generato dissensi tra alcuni colleghi di governo di destra.
Vittorio Sgarbi, Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura, noto per esprimere le sue opinioni con uno stile "sgargiante", ha definito il punto di vista di Schillaci «intimidatorio» e ha affermato che tali divieti incoraggerebbero invece le persone a fumare. «È una cosa tipica di un regime comunista autoritario e dittatoriale», ha dichiarato Sgarbi all’agenzia di stampa AdnKronos.
L’iniziativa incontra anche lo scetticismo del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che ha smesso di fumare quattro anni fa, ma ha comunque considerato il divieto all’aperto delle e-cig esagerato: «Le sigarette elettroniche stanno aiutando tanta gente ad abbandonare le sigarette normali», ha commentato su Twitter.

Quando entreranno in vigore le nuove regole?

Il Ministero della Salute non ha per ora risposto a una richiesta di commento. I tempi del provvedimento si prevedono comunque ancora lunghi. Viste le difficoltà nell’approvare la legge Sirchia nel 2003, l’attuale normativa sul fumo in Italia, tra tempistiche e opposizioni potrebbe passare anche qualche anno.
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dichiarato che nel 2022 circa il 24% degli italiani adulti erano fumatori, ovvero circa 12,4 milioni di persone, la percentuale più alta registrata dal 2009. La Fondazione Umberto Veronesi, ong sanitaria italiana, stima che ogni anno nella penisola muoiano almeno 43mila persone per cause legate al fumo.
La proposta del ministro Schillaci punterebbe ad avere un forte impatto sulle abitudini di fumo degli italiani, proprio come accadde per la legge Sirchia. Dal 2003 al 2020, la quota di fumatori sopra i 15 anni è scesa dal 33% al 22%.

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