Come funziona la donazione degli organi in Svizzera e quali sono le novità introdotte a partire dal 2026, in seguito al referendum del 15 maggio 2022? Vi spieghiamo tutto quello che c’è da sapere.
Aumenta il numero di organi donati nella Confederazione nel 2023. Stando alle ultime statistiche, l’anno scorso le donazioni sono incrementate del 22% rispetto al 2022, per arrivare a un totale di 2023.
Il merito della digitalizzazione
Svizzeri più altruisti? Più sensibili? Non esattamente. Le ragioni della crescita vanno cercate, piuttosto, nella tecnologia. In particolare, nel processo di digitalizzazione, che ha permesso di incrociare meglio i dati negli ospedali, oltre che a strumentazioni più evolute e a una migliore identificazione delle strutture sanitarie disponibili. Grazie a questa somma di fattori, le persone che hanno ricevuto degli organi sono state 565, pari a 111 cittadini in più rispetto al 2022. Un dato da considerare con attenzione, però: il rapporto pazienti-organi non è di 1:1. Gli organi trapiantati sono stati infatti 584, in crescita rispetto ai 469 del 2022. In diminuzione, invece, i cittadini in lista di attesa per un trapianto, passati dai 1.442 del 2022 ai 1.391 del 2023.
Il referendum di due anni fa
La notizia arriva dopo il referendum di maggio 2022, quando la maggioranza dei cittadini, per la precisione il 60,2%, aveva deciso di modificare la legge e rendere possibile il consenso presunto. In base a questa volontà popolare, dal 2026 i cittadini svizzeri saranno considerati donatori a meno che non indichino chiaramente il contrario in vita con un modulo firmato.
Come negare il consenso alla donazione
Fino a quel momento, resterà in vigore invece il consenso esplicito: per diventare donatore, cioè, il cittadino dovrà indicare chiaramente la propria volontà in tal senso e mettere nero su bianco che vuole donare gli organi. In assenza di una decisione chiara, la decisione spetterà invece ai congiunti, dove possibile; altrimenti, si eviterà il trapianto.
’Limportanza della "tessera del donatore"
Fondamentale, per qualsiasi evenienza, avere nel portafoglio la tessera del donatore, scaricabile dal sito vivere-condividere.ch. Su di essa potrà essere indicata esplicitamente la propria intenzione e anche operare dei distinguo: si potrà cioè scegliere se proclamarsi donatori per un organo, per qualcuno soltanto o per tutti. Inoltre, in caso di rinnovo dei documenti per l’assicurazione sanitaria, si potrà registrare la propria volontà nelle direttive del paziente.
L’inutilità del testamento
Da rilevare come non sia possibile, invece, utilizzare il testamento a tal fine: la normativa svizzera non prevede strumenti specifici che rendano automatico il trasferimento delle informazioni da un documento legale a un documento sanitario.
Cosa succede in caso di donazione
Molta incertezza resta dinnanzi alla comprensione di quel che accade qualora si esprima il proprio pensiero in maniera ufficiale. In Svizzera, la procedura è chiara e precisa. Attualmente, una volta che la persona viene indicata come deceduta, il sistema sanitario è tenuto innanzitutto a verificare se ci sono documenti relativi alla donazione degli organi. In assenza, il medico si rivolge ai familiari: se viene in questo modo ricontrata una volontà alla donazione, si procede con l’espianto, ma solo dopo una serie di esami che certificano l’idoneità del donatore. La famiglia viene affiancata da un coordinatore per esplerare l’iter brucratico e, a quel punto, gli organi possono essere impantati.
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