Con gli allentamenti sulla pandemia decisi di recente, si sta delineando uno sviluppo migliore di quello ipotizzato, soprattutto per il primo trimestre del 2022.
BAK Economics ha rivisto al rialzo le previsioni per la crescita economica svizzera nel 2022.
Nello specifico, a oggi si ipotizza un aumento del prodotto interno lordo svizzero del 3,1% per l’anno in corso (previsione di gennaio: +2,9%).
Infatti, a causa della diminuzione dell’incidenza del Covid-19 sul sistema economico, parte degli effetti di recupero precedentemente previsti per il 2023 si manifesteranno già quest’anno. Di conseguenza, la crescita nel 2023 dovrebbe essere leggermente inferiore a quella prevista in precedenza (+1,9% rispetto al +2,1% della previsione di gennaio).
L’influenza del Covid-19
Le previsioni ottimistiche sull’economia svizzera per il primo trimestre del 2022 valgono in particolare per i settori economici ad alta intensità di contatto.
Tuttavia, le migliori prospettive devono essere contestualizzate. Nel primo trimestre dell’anno in corso, era infatti precedentemente attesa un’evoluzione negativa del consumo privato e del prodotto interno lordo svizzero. BAK Economics prevede ora un aumento contenuto, dato che uno sviluppo più dinamico è ancora limitato dal fatto che, viste le cifre elevate relative ai nuovi contagi, i consumatori restano comunque più cauti di quanto lo sarebbero senza Covid-19.
L’inflazione
Anche fattori negativi come l’aumento significativo dei prezzi delle materie prime e i continui problemi di approvvigionamento devono essere tenuti sott’occhio. Tuttavia, la Svizzera risulta meno colpita rispetto alla media a livello globale e questo vale innanzitutto per l’inflazione. Infatti, nonostante un aumento anche nella Confederazione, BAK Economics non si aspetta che i tassi d’inflazione raggiungano un livello tale per cui la perdita di potere d’acquisto possa diventare così grave da influenzare significativamente la spesa dei consumatori privati.
Dopo aver superato di poco il 2% nel primo trimestre del 2022, il tasso d’inflazione svizzero dovrebbe inoltre ridursi gradualmente nel corso dell’anno (media annuale intorno all’1,2%), per poi dimezzarsi nel 2023.
Conflitto Russia-Ucraina
Un altro presupposto fondamentale per le attuali previsioni è che l’attuale rischio geopolitico del conflitto Russia-Ucraina non si intensifichi ulteriormente.
Se, come supposto, lo scontro non si acutizzerà nei prossimi mesi, gli oneri sull’economia reale associati al conflitto non andranno oltre gli effetti già presi in considerazione nell’attuale previsione, come l’aumento dei prezzi delle materie prime e le implicazioni per i mercati finanziari.
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