Tra qualche mese la popolazione sarà chiamata alle urne. Economiesuisse spiega a quali riforme dire sì e perché.
Sono passati solo pochi giorni da quando si è conclusa l’ultima votazione popolare in Svizzera e già si pensa alla prossima, quella del 15 maggio. Tre i temi al voto: la modifica della cosiddetta “legge Netflix”, la legge sul trapianto di organi e l’ulteriore sviluppo del trattato di Schengen.
Ma gli argomenti per cui i cittadini svizzeri saranno chiamati a esprimersi non si esauriscono qui. In programma infatti altre due votazioni: il 25 settembre e il 27 novembre 2022, date in cui il volere popolare deciderà relativamente alla riforma del primo pilastro e dell’imposta preventiva.
Economiesuisse lancia una campagna per i "Sì"
Il Comitato direttivo si dice infatti favorevole riguardo all’estensione del contributo all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex, alla riforma AVS21 e all’abolizione dell’imposta preventiva.
Versare il contributo a Frontex
Nei giorni scorsi il Consiglio Federale e il Parlamento si erano già dichiarati a favore del rinnovo del contributo della Svizzera all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex. L’agenzia è di fatto finanziata con il bilancio dell’Unione e dai contributi dei paesi associati Schengen e la Svizzera, essendone membro dal 2008, è tenuta a versare un contributo per la sicurezza in Europa. Secondo l’articolo 7 dell’accordo di Schengen, se non dovesse rinnovare il contributo, il patto scadrebbe automaticamente dopo sei mesi. Dalle parole rilasciate da Economiesuisse si evince infatti come per la comunità economica la partecipazione della Svizzera a Schengen sia importante per sicurezza, economia, turismo e commercio.
La riforma dell’AVS
Nelle ultime settimane il dibattito riguardante la riforma del primo pilastro ha visto sinistra e sindacati lanciare una raccolta firme contro questo procedimento. Per Economiesuisse la stabilizzazione finanziaria rappresenta una priorità. Sviluppo demografico e pensionamento dei baby boomers andranno a incidere sull’assicurazione sociale, soprattutto perché il numero di persone che raggiungeranno il pensionamento sarà più elevato rispetto agli anni precedenti. E rimarrà così per un lungo periodo di tempo, raggiungendo un rapporto occupati/pensionati sfavorevole.
Riportare le attività in Svizzera
Secondo Economiesuisse l’imposta preventiva rappresenta uno svantaggio e un punto di debolezza del nostro paese, spingendo le aziende a dirigere i propri investimenti altrove. Questo meccanismo rende più costoso il finanziamento delle PMI più grandi e pone le piazze svizzere di ricerca, economia e finanza in condizione di penalità. “La riforma parziale dell’imposta - afferma Economiesuisse - riporterà posti di lavoro e transazioni in Svizzera. Saranno creati nuovi posti di lavoro e le entrate fiscali della Confederazione e dei cantoni aumenteranno alleviando il carico su contribuenti e assicurazioni sociali”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Iscriviti alla newsletter