I dati delle compagnie elettriche dicono che i cittadini elvetici sono poco propensi a ridurre i consumi: nelle scorse settimane hanno continuato a fare come nulla fosse. Va meglio per il gas, in calo del 20% ma solo grazie all’atteggiamento più sensibile delle aziende.
Se il nostro benessere prossimo dipende dalla nostra capacità di risparmio - energetico, beninteso - allora c’è poco da scherzare. Passeremo l’inverno al freddo e al buio, a giudicare dalla propensione dimostrata finora dagli svizzeri al contenimento dei consumi. Lo dicono le statistiche, nero su bianco. Mentre da più parti si invita a ridurre all’essenziale l’uso di elettricità, la Confederazione elvetica continua a fare come nulla fosse; come nulla stesse per accadere e come se il rischio di restare senza luce e gas fosse solo allarmismo privo di reale fondamento.
Un agosto senza alcuna austerità
In agosto, mese peraltro dedicato alle ferie lontano da casa, il consumo di elettricità è infatti sceso di un misero 2,5% rispetto al 2021 o al 2020, in linea cioè con quelle che sono normali fluttuazioni del mercato. Non mentono i dati della società di rete nazionale Swissgrid, pubblicati questa settimana: i cittadini non avrebbero mostrato alcun impegno e volontà di dare ascolto agli appelli. Anche i numeri offerti dall’Azienda elettrica del cantone di Zurigo confermano una tendenza a vivere come si è fatto finora. Stessa solfa nella città di Zurigo, dove i consumi sono aggiornati quotidianamente: fino a tre giorni fa, nessun riscontro positivo è stato registrato, nonostante nel frattempo si siano moltiplicate le sollecitazioni a tenere un comportamento più virtuoso e, in un certo modo, austero.
Le famiglie consumano il 30% dell’energia
Notizie migliori sul fronte gas, che forse si associa più facilmente al tema Russia, guerra e possibilità di ritorsioni. Ebbene, dice Bastian Schwark, responsabile della crisi energetica della Confederazione, che il consumo è sceso del 20% negli ultimi due mesi. A fare la differenza sarebbero le aziende, più che le economie domestiche, spronate dalle ragioni del business - più che dalla politica - a essere morigerate. Alle imprese viene ascritta oltre la metà dei consumi complessivi; circa il 30% alle famiglie e il 10% ai trasporti.
Cambiare abitudini? No grazie
Insomma, alla gente non piace troppo l’idea di cambiare abitudini e aprirsi a consuetudini inusuali e magari imbarazzanti, come il suggerimento di fare la doccia insieme venuto dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga. Anche sostituire elettrodomestici ad altro consumo con nuovi a risparmio energetico non è un consiglio accolto con entusiasmo dalla maggioranza, alle prese con i prezzi al rialzo dei beni primari e in un momento in cui potrebbe essere difficile far fronte a spese, se non superflue, quantomeno secondarie.
Aumenta la domanda di consulenza energetica
D’altro canto, sarebbe in incremento la domanda di consulenza energetica, segno che la voglia di cambiare, sulla carta, c’è; manca spesso la possibilità. Così, se il consumo pro capite di elettricità in Svizzera è in leggero calo, non significa che quello complessivo è diminuzione, visti i numeri di una popolazione in crescita.
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