Dalla fiera finanziaria di Zurigo, il ceo invita ad attendere: le operazioni di acquisizione saranno completate non prima della fine di maggio.
Un colosso, e troppo grande per la Svizzera? Il dubbio, a dire il vero, c’è. Ѐ venuto all’indomani dell’acquisizione più chiacchierata degli ultimi mesi, stemperate le paure e lo spettro del fallimento possibile di Credit Suisse. E resta ancora oggi, mentre le operazioni proseguono e promettono di completarsi «alla fine di maggio o all’inizio di giugno». Un mese poco più: poi l’acquisizione sarà conclusa, assicura il ceo Sergio Ermotti da Zurigo, in occasione della fiera finanziaria Finanz 23 in cui si è affrettato a rassicurare. Nessuna paura: la banca così nata, o rinata, avrà dimensioni adeguate per il Paese in cui si trova.
«Agire rapidamente, ma senza fretta»
Si attendono, ha spiegato, le approvazioni delle autorità di vigilanza. Fino a quel momento, diversi saranno i limiti che il gruppo bancario si troverà ad affrontare. Questione, però, solo di poche settimane: dunque meglio avere pazienza e fare le cose per bene. «Agiremo rapidamente, ma non in maniera affrettata», ha dichiarato Ermotti senza offrire ulteriori dettagli. Solo una considerazione che ha un po’ del mistero: «Tutte le opzioni sono sul tavolo».
Confermato il taglio del personale
Di certo, ha confermato, ci sono i tagli del personale, che fin dove possibile saranno gestiti tramite pensionamenti e "normali" fluttuazioni e, per il resto, trattati secondo una ponderata pianificazione sociale, ha garantito. Quanto alle dimensioni, meglio allontanare le perplessità: i bilanci di Ubs e Credit Suisse, ridotti negli ultimi anni, non sono tali da fare paura, se messi insieme. Per convincere del suo punto di vista, Ermotti ha citato il caso della Silicon Valley Bank, capace di innescare una crisi bancaria importante con una misera quota bancaria negli Stati Uniti, pari a solo l’1%.
Perdite potenziali per 5 miliardi
Del resto, ha puntualizzato, la situazione in Svizzera è ben diversa: non solo perché le banche cantonali detengono quote di mercato elevate nel settore ipotecario, ma anche perché «in ogni segmento» la concorrenza è assicurata. «Faremo anche tutto il possibile per garantire che non ci siano perdite per i contribuenti», ha promesso, senza nascondere che Ubs-CS dovranno sostenere perdite potenziali di 5 miliardi di franchi prima che la garanzia statale entri in vigore.
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